COSIMO CECCUTI
Cronaca

Rivalutare le edicole

Si tratta di trovare un giusto equilibrio, con una nuova adeguata regolamentazione, da consentire di far fronte all’attuale crisi degli edicolanti “puri“ e assicurare la fruizione culturale delle edicole

Un'edicola in una foto di repertorio

Un'edicola in una foto di repertorio

Firenze, 17 giugno 2025 – Ho avuto più volte modo di richiamare dalle colonne di questo quotidiano il problema della carenza di punti vendita dei giornali cartacei e soprattutto dell’inquietante fenomeno della chiusura delle edicole, dovuti alla riduzione delle vendite, specie in un pubblico al di sotto dei cinquant’anni, a vantaggio di nuove fonti di informazione. Si è detto a ragione che l’edicola, o meglio, il giornalaio svolge fondamentali compiti di aggregazione sociale nel quartiere, invoglia alla lettura di libri di ampia diffusione esposti nelle scaffalature. Ma cosa dire se le edicole, per sopravvivere, si trasformano in veri e propri bazar?

È un problema avvertito in modo particolare dal centro (assai meno dalla periferia), data la massiccia presenza di turisti. Si deve comprendere dunque, a difesa del decoro della città, la stretta annunciata dal Comune a partire dal prossimo mese di luglio, con controlli e sanzioni volte ad imporre il rispetto della normativa in materia: non più del 30% di merce extra-editoriale, nonché il divieto di esposizione di immagini volgari, lesive del patrimonio artistico. Multe e ritiri delle licenze non risolvono tuttavia il problema. Si tratta di trovare un giusto equilibrio, con una nuova adeguata regolamentazione, sì da consentire di far fronte all’attuale crisi degli edicolanti “puri“ (pensiamo ad esempio alla vendita integrativa di giochi e pubblicazioni educative per l’infanzia) e nel contempo assicurare la fruizione culturale e sociale dei chiostri e delle edicole.

Consentendo a chi lavora “una giusta mercede” – espressione cara a papa Leone XIII – ridimensionando la rincorsa al massimo profitto, teso esclusivamente a soddisfare le richieste del turismo “mordi e fuggi“ che pone già gravi problemi alla nostra città.