REDAZIONE UMBRIA

La serie tv di Amanda Knox: "Perugia è molto di più"

L’ex sindaco Romizi rivendica il lavoro fatto "per riabilitare la città e ridarle credibilità". E adesso, dice, "è nuovamente sfondo di quel racconto così doloroso e cupo".

L’ex sindaco di Perugia e attuale consigliere regionale Andrea Romizi esprime amarezza per la serie tv «girata proprio tra le nostre vie» che riporta il caso all’attenzione del grande pubblico

L’ex sindaco di Perugia e attuale consigliere regionale Andrea Romizi esprime amarezza per la serie tv «girata proprio tra le nostre vie» che riporta il caso all’attenzione del grande pubblico

PERUGIA – "Non si può cancellare il passato ma non deve essere trasformato in spettacolo a spese della nostra città e della memoria di Meredith (...). Perugia, non può ridursi a quel fatto di cronaca. Perugia è molto, molto di più". All’indomani della messa in onda della serie Disney+ “The Twisted Tale of Amanda Knox“ si fa sentire la voce dell’ex sindaco e attuale consigliere regionale Andrea Romizi. Con un lungo post su Facebook esprime la sua amarezza per come la città sia tornata di nuovo sotto i riflettori, "Perugia ha vissuto anni davvero bui – è l’inizio del suo sfogo –, quando Meredith perse tragicamente la vita, divenne per l’opinione pubblica il luogo della perdizione". Da lì, ricorda, "cominciò a vivere anni di forte esposizione mediatica e la narrazione era sempre la stessa. L’impatto fu enorme (...). Ribaltare quella narrazione non è stato facile. Ricostruire pezzetto dopo pezzetto quella reputazione sgretolata ha richiesto ogni tipo di sforzo. E’ così che siamo riusciti a restituire a Perugia il volto che le apparteneva: non una città perfetta ma viva, aperta e sicura".

Ed eccoci al presente. "In questi giorni, purtroppo, il nome della nostra città è tornato alla ribalta per quei fatti, complice l’uscita di una docuserie, girata proprio tra le nostre vie. Vedere Perugia nuovamente sfondo di quel racconto così doloroso, cupo e distante anni luce dalla bellezza e dalla dignità che merita, mi è dispiaciuto, perché so quanto abbiamo lavorato negli anni per riabilitarla, per restituirle una credibilità, tutelandola in prima istanza proprio da coloro che chiedevano di sfruttarne l’immagine per raccontare quelle vicende così tristi e che ancora rappresentano una ferita aperta per la comunità".