SILVIA ANGELICI
Cronaca

I ’miracoli’ della chirurgia robotica. Raro tumore al rene, salvato da un intervento all’avanguardia

Il professor Mearini (Urologia): "Un lavoro di squadra fondamentale per il successo dell’operazione, durata sei ore e conclusasi senza complicanze grazie a questa tecnica" .

La chirurgia robotica d’eccellenza è di casa al Santa Maria della Misericordia, dove l’équipe della Clinica Urologica diretta dal professor Ettore Mearini ha portato a termine con successo un complesso intervento di asportazione di un tumore renale con trombosi neoplastica della vena cava inferiore, interamente eseguito con tecnica robotica mini-invasiva. Operazione che fa dell’Ospedale perugino uno dei centri europei più all’avanguardia, in questo settore.

"La sfida posta da questo tipo di tumori – spiega il professor Mearini - risiede nella loro complessità anatomica e nella delicatezza del distacco del trombo dalla vena cava, sede di intenso flusso sanguigno. Mentre la chirurgica tradizionale prevede un approccio “a cielo aperto” con incisioni addominali estese, noi abbiamo optato per un intervento radicale robotico che ci ha consentito di asportare il tumore e rimuovere completamente il trombo dalla vena cava tramite accessi mini-invasivi, riducendo in modo significativo il trauma per il paziente. È stata necessaria la collaborazione con anestesisti, radiologi interventisti ed equipe medica e infermieristica di sala operatoria: un lavoro di squadra fondamentale per il successo dell’operazione".

L’intervento è durato circa sei ore e si è concluso senza complicanze. Il paziente è stato accolto in degenza ordinaria evitando il ricovero in terapia intensiva generalmente richiesto con l’approccio classico chirurgico. Già dopo pochi giorni ha potuto iniziare la ripresa funzionale in autonomia. "Grazie all’approccio robotico – aggiunge Mearini – anche a garantire una degenza breve, un recupero rapido e il contenimento delle perdite ematiche. L’intervento conferma l’efficacia della chirurgia robotica anche nei casi oncologici più complessi".