MICHELE NUCCI
Cronaca

"Interessi umbri svenduti". Medioetruria, è polemica sulla scelta di Rigutino

Il consigliere Nilo Arcudi: "Giravolta clamorosa della Giunta. E il prezzo da pagare è altissimo: una figuraccia politica e istituzionale".

La scelta di Rigutino come stazione per l’alta velocità scatena le reazioni del centrodestra che attaccano il governo regionale

La scelta di Rigutino come stazione per l’alta velocità scatena le reazioni del centrodestra che attaccano il governo regionale

"Quella sulla stazione Medioetruria a Rigutino è una giravolta clamorosa da parte della Giunta Proietti, che conferma un modo di governare ormai tristemente noto: prima dicono una cosa, poi fanno l’esatto opposto. Come sulla manovra fiscale, sulla sanità, sul Nodo di Perugia e sul Termovalorizzatore". È quanto afferma il consigliere regionale di Umbria Civica (centrodestra), Nilo Arcudi, che ricorda come l’assessore De Francesco De Rebotti abbia in un primo tempo detto sì alla soluzione di realizzare la stazione dell’Alta Velocità Ferroviaria a Creti (Valdichiana) e poi di aver cambiato idea su ‘pressione’ del governatore toscano, Eugenio Giani. "In questo caso, però, il prezzo da pagare è altissimo – dice Arcudi –: gli interessi di Perugia e dell’Umbria sono stati svenduti alla Toscana. Una resa senza condizioni. Una figuraccia politica e istituzionale. I cittadini meritano coerenza, serietà e una Regione che sappia difendere il proprio territorio. E basta bugie e ripensamenti ai danni degli umbri". A rincarare la dose un altro consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Romizi, che non usa mezzi termini: "Pensare che solo 4 mesi fa, l’assessore De Rebotti si dichiarava a favore della stazione Av a Creti poiché considerata "baricentrica" a tre province, Perugia, Arezzo e Siena... – scrive Romizi – . È evidente come quella di Rigutino sia una scelta, che più di altre, andrebbe non solo a discapito di Perugia, ma più in generale dell’Umbria. La storia si ripete. Dopo i fatti fumosi e mai limpidi che hanno portato a varare una manovra fiscale infelice e ingiusta, ancora una volta la giunta regionale opera nell’ombra – aggiunge l’ex sindaco di Perugia –. Senza aprire alcun tipo di dibattito o confronto, né in Consiglio regionale né con i cittadini, né con le imprese, né, più in generale, con la società umbra e in barba a qualunque processo partecipativo, tanto osannato dalla stessa giunta, l’amministrazione regionale prende decisioni senza tener conto né dei pensieri degli umbri, né dei loro interessi. Non possiamo far altro che constatare con rammarico e dispiacere, che l’attuale governo umbro continua a operare con un’approssimazione e un pressapochismo davvero preoccupanti, che non giovano affatto alla nostra comunità né tantomeno agli obiettivi di crescita. La debolezza che dimostra la nostra politica – conclude Romizi - costringerà l’Umbria a rimanere ancora una volta al palo".