CARLO LUCCIONI
Cronaca

Esondano i torrenti, notte di paura. Allagati case, campi e aziende: "Messi in ginocchio da acqua e fango"

Castel Ritaldi, Montefalco, Spoleto e Trevi le zone più colpite. Auto bloccate nei sottopassi. Montioni (Consorzio Bonificazione Umbra): "Ci vorranno giorni per tornare alla normalità".

Castel Ritaldi, Montefalco, Spoleto e Trevi le zone più colpite. Auto bloccate nei sottopassi. Montioni (Consorzio Bonificazione Umbra): "Ci vorranno giorni per tornare alla normalità".

Castel Ritaldi, Montefalco, Spoleto e Trevi le zone più colpite. Auto bloccate nei sottopassi. Montioni (Consorzio Bonificazione Umbra): "Ci vorranno giorni per tornare alla normalità".

Acqua alta, fango e danni. Ieri la piana dei territori del Comune di Spoleto, Trevi, Castel Ritaldi e Montefalco appariva come un improvvisato lago artificiale. Una distesa di acqua che dopo il temporale di mercoledì è stata ingrossata dal pauroso temporale di ieri mattina verificatosi sui Monte Martani che ha procurato una piena, causa la rottura degli argini e il conseguente straripamento del torrente Ruicciano e il Tatarena, allagando in pochi minuti i locali di una importante attività ricettiva, le strade, ettari di terreno. L’acqua è penetrata anche all’interno di alcune di abitazioni delle frazioni di Cannaiola, San Lorenzo, della Fratta, e di alcuni capannoni industriali. Spavento per un paio di automobilisti: le auto bloccate sotto un sottopasso sono state rimosse con l’intervento di un carro attrezzi. Ingenti anche i danni alle abitazione. Danni destinati a mettere in ginocchio il settore agricolo e le colture degli ortaggi, prodotti dell’economia del territorio.

"Intorno alla cinque, abbiamo avvertito un forte boato ci siamo subito alzati dal letto e al buio, causa l’interruzione dell’energia elettrica – hanno raccontato i gestori dell’attività ricettiva – l’acqua era entrati nei locali mettendo a soqquadro gli arredi, stufe e frigoriferi e quant’altro. Abbiamo preso coraggio e con l’aiuto di alcuni ci siamo messi subito all’opera per salvare il salvabile valutando i danni che si presentano piuttosto ingenti". Quali le cause che hanno provocato l’esondazione del torrente Ruicciano, acque che adesso minacciano lo straripamento del Tatarena nel territorio del Comune di Montefalco. "Premetto che la forte violenza ha provocato la rottura delle sponde del torrente Ruicciano, causata dalle buche scavate degli istrici – spiega Paolo Montioni, presidente del Consorzio della Bonificazione Umbra – L’acqua ha trovato terreno fragile ed uscita con forte intensità provocando l’allagamento dei terreni e entrando nelle abitazioni. Siamo già all’opera per sanare la situazione. I tempi previsti per far ritornare la normalità, se non ci saranno ulteriori precipitazioni, saranno contenuti nell’arco di quattro - cinque giorni". L‘assessore Thomas De Luca si è recato nel pomeriggio nelle frazioni di Fratta a Montefalco e nel Comune di Castel Ritaldi, per verificare la situazione a seguito dell’esondazione dei torrenti Tatarena e Ruicciano avvenute nella notte.

Tanto lavoro per i vigili del fuoco di Foligno e Spoleto, per la Polizia Locale e la Sezione comunale della Protezione Civile di Trevi, nella giornata di ieri sono proseguite le verifiche di stabilità all’interno delle abitazioni nelle frazioni di Cannaiola Fratta e San Lorenzo, Critica nel Comune di Caste Ritaldi, dove l’esondazione di piccoli fiumiciattoli ha invaso i locali a pieno terra. Attimi di paura a San Lorenzo ieri i vigili del fuoco intorno alle 5 sono intervenuti tempestivamente perché la rete fognaria non riusciva a garantire il deflusso dell’acqua che ha allagato il piazzale limitrofo e raggiunto le abitazioni. Critica la situazione anche nel comune di Castel Ritaldi per l’esondazione del torrenti Ruiggiano e Tatarena. Anche qui il bilancio è stato di alcune abitazioni allagate. Segnalati importanti danni anche dal titolare di un noto ristorante della zona che con l’aiuto di volontari ha provveduto a ripulire i locali dal fango. Vigili del fuoco impegnati con idrovore e motopompe per raccogliere l’acqua dalle case e dai capannoni. Danni pesantissimi per gli agricoltori.