
Le indagini sul caso Sogepu sono state condotte dalla guardia di finanza
Manca meno di un mese all’udienza preliminare (il 10 settembre) in tribunale a Perugia sulla richiesta della Procura di Perugia di rinvio a giudizio per l’ex amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci e per l’ex vertice di Ece Antonio Granieri. Entrambi finirono agli arresti e sono accusati di vari reati - tra cui la corruzione - nell’ambito della maxi inchiesta della Guardia di finanza attorno alla gara d’ambito dei rifiuti quando la pubblica Sogepu e la (privata) Ece si ‘unirono’ in Sogeco, società che oggi gestisce la raccolta differenziata nei comuni dell’Alta Umbria.
I riflessi politici della vicenda si sono fatti via via sentire tra commissioni, riunioni, audizioni e di recente alcuni consiglieri avevano chiesto un nuovo confronto plenario sul caso. In queste ore, in due distinti documenti, le consigliere Emanuela Arcaleni di Castello Cambia e Luciana Bassini del Gruppo Misto tornano a chiedere una presa di posizione pubblica e invitano il comune (in qualità di socio di maggioranza di Sogepu al 91%) a costituirsi parte civile come parte lesa nell’eventuale processo. I due documenti finiranno al vaglio del consiglio comunale.
Arcaleni ha protocollato un ordine del giorno, da discutere e votare, per la costituzione a parte civile del comune nel procedimento giudiziario: "Vorremmo sapere – scrive – se sono state acquisite tutte le carte disponibili per le debite valutazioni. L’ex amministratore di Sogepu, per il quale la Procura chiede il rinvio a giudizio (era nominato dal sindaco, per tre mandati consecutivi e prorogato di fatto fino al giugno 2023) ha con la sua condotta leso gli interessi del comune e di Sogepu? C’è un danno di immagine per l’amministrazione comunale?".
In concomitanza con il documento di Arcaleni è giunto anche un altro ordine del giorno a firma Luciana Bassini (Gruppo Misto) che si allinea e chiede al consiglio comunale di impegnare il sindaco Luca Secondi e la giunta a valutare, nel rispetto delle scadenze processuali e sulla base degli atti disponibili, la costituzione di parte civile. Per l’esponente della minoranza è necessario, inoltre, che la massima assise cittadina dia mandato all’esecutivo di "promuovere un’azione congiunta con gli altri Comuni per garantire un fronte istituzionale compatto, trasparente e coerente e di riferire tempestivamente ai consiglieri comunali gli sviluppi. L’eventuale costituzione di parte civile – aggiunge – qualora vi siano presupposti giuridici e circostanze idonee, rappresenta uno strumento e doveroso per tutelare gli interessi dell’ente e della cittadinanza".
Cristina Crisci