
“Polveri“a Prisciano, foto di repertorio
Trenta giorni per risolvere la questione “polveri di Prisciano“. E’ il tempo che il sindaco Stefano Bandecchi dà ad Ast, altrimenti "il Comune si riserva di adottare ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell’art. 50, comma 5, del D.Lgs. 267/2000, fino alla sospensione dell’attività produttiva inquinante, qualora ne ricorrano le condizioni". Il sindaco ha diffidato Arvedi e la società di gestione delle scorie, Tapojarvi, ma anche Arpa, Regionee Usl2 "ad intervenire sulle polveri di Prisciano", il quartiere a ridosso dell’Acciaieria. Il Comune fa sapere di aver agito "in qualità di ente territoriale titolare della tutela della salute pubblica", chiedendo quindi di "intervenire con urgenza per bloccare gli episodi ricorrenti di dispersione di polveri ferrose provenienti dall’attività dello stabilimento Arvedi Ast, che risultano documentati da materiale fotografico e video". Tali episodi "comportano la diffusione incontrollata di polveri metalliche su case, strade, auto, spazi verdi, aree urbane e agricole; la diretta esposizione della popolazione a sostanze potenzialmente nocive". Il sindaco invita "Arpa Umbria a disporre con urgenza il monitoraggio straordinario e continuo delle emissioni; Usl 2 a relazionare sulla possibile incidenza sanitaria delle sostanze emesse; la Regione ad adottare ogni atto di competenza ai fini della sospensione cautelativa delle autorizzazioni ambientali eventualmente in essere in caso di accertate violazioni; Arvedi Ast a provvedere all’adozione di tutte le misure necessarie a impedire la reiterazione".
Ste.Cin.