
La Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo per la manovra 2026. L’intento è diminuire la pressione fiscale. "Vanno ridotti i consumi energetici".
Non ci sono numeri o dati, ma le volontà politiche che sono state messe nero su bianco. La Giunta comunale ha approvato quelle che sono le linee di indirizzo per la redazione del prossimo bilancio 2026, in pratica quella che si avvia ad essere – nelle intenzioni – la manovra fiscale che dovrebbe alleggerire il carico almeno nei confronti delle famiglie meno abbienti. Una sorta di anticipazione si era avuta lo scorso maggio con l’approvazione di un ordine del giorno della maggioranza. Che viene confermato dalle volontà espresse dalla Giunta nella delibera numero 335.
L’amministrazione punta dunque prima di tutto a una riduzione della pressione fiscale. Per l’addizionale comunale Irpef si studia l’innalzamento della soglia di esenzione oltre i 12.500 euro attuali, mentre per la Tari si confermano le riduzioni per i nuclei a basso Isee, armonizzandole con il "bonus sociale rifiuti" nazionale. Si punta ancora a un rafforzamento della lotta all’evasione e un miglioramento delle procedure di riscossione, per garantire equità e stabilità delle entrate. Oltre alla leva fiscale, il Comune intende ampliare le entrate attraverso sponsorizzazioni private, fondi regionali per i trasporti e la mobilità alternativa, e trasferimenti pubblici e privati. L’obiettivo è finanziare sia spese correnti sia investimenti senza gravare ulteriormente sui cittadini. Sul fronte delle entrate extratributarie è previsto un riequilibrio delle tariffe dei servizi, calibrato su criteri di equità e sostenibilità. L’idea è estendere le tariffe personalizzate in base all’Isee a più servizi, non solo alle mense scolastiche, e rivedere i canoni di locazione e concessione degli immobili comunali. Prevista anche la valorizzazione del patrimonio per generare entrate stabili.
La strategia per le spese correnti si fonda su una razionalizzazione della macchina amministrativa, con riorganizzazioni, digitalizzazione dei processi e possibili partenariati. Particolare attenzione sarà riservata al contenimento dei consumi energetici e alla riduzione dei fitti passivi.
Ogni servizio dovrà distinguere le spese obbligatorie da quelle comprimibili, così da agevolare eventuali interventi di riequilibrio. La revisione delle tariffe dovrà garantire la copertura dei costi, tutelando al contempo le fasce più deboli. L’equilibrio di bilancio rimane la priorità assoluta: ogni decisione sarà valutata per il suo impatto a lungo termine, nella prospettiva di mantenere alta la qualità dei servizi senza aumentare il peso fiscale sui cittadini.