MICHELE NUCCI
Cronaca

Agriturismi, c’è fiducia. Sei su dieci in pareggio. Ma i costi aumentano

Indagine di Agriturist fatta con 500 aziende: nel 46% prenotazioni stabili. La metà ospita una clientela composta per il 75% da italiani e il 25% da stranieri.

Il settore agrituristico è ricco di potenzialità

Il settore agrituristico è ricco di potenzialità

Il settore agrituristico umbro si trova in una fase delicata, ma allo stesso tempo ricca di potenzialità. Nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi e a un mercato in trasformazione, la stagione 2025 si apre con una diffusa fiducia tra le imprese. Il 46% degli agriturismi conferma un andamento stabile delle prenotazioni rispetto all’anno precedente. A rilevarlo è una indagine di Agriturist fatta con le c.a. 500 aziende socie.

A pesare maggiormente sulla gestione quotidiana sono gli aumenti dei costi: dalle utenze ai prodotti agricoli, fino al personale e ai servizi essenziali per l’attività ricettiva. Un incremento che sta mettendo sotto pressione molte aziende, soprattutto quelle che puntano su un’offerta diversificata e di qualità. Nonostante ciò, gran parte delle strutture resta convinta di poter raggiungere almeno il punto di pareggio (il 62%), dimostrando una tenacia che caratterizza da sempre il settore primario umbro.

In questo contesto si inserisce il progetto Formagrit, che vede tra i partner attivi Confagricoltura Umbria e Coag Jaén, organizzazione agricola della regione andalusa impegnata nella promozione della sostenibilità e dell’innovazione nel settore rurale. Il progetto si propone di rafforzare le competenze imprenditoriali legate alla multifunzionalità dell’impresa agricola. Un modello che oggi più che mai rappresenta un’opportunità concreta per coniugare produzione, accoglienza e promozione del territorio.

Quanto al sondaggio, tutte le aziende dichiarano un aumento generalizzato dei costi di gestione. In particolare, si segnalano rincari sulle utenze energetiche, sulle materie prime utilizzate per l’attività agrituristica, sul costo del personale e sulle certificazioni relative alle produzioni agricole. Guardando alla sostenibilità economica, il 62% delle strutture ritiene di poter raggiungere il punto di pareggio tra costi e ricavi. Tuttavia, il 30% esprime preoccupazione: il 16% crede di non realizzare utili, mentre il 18% prevede perdite. Solo il 2% ha fiducia nel generare utili nel corso del 2025.

Il 50% degli agriturismi ospita una clientela composta per il 75% da italiani e per il 25% da stranieri. Il 16% delle strutture registra invece una suddivisione paritaria (50%-50%), mentre il 10% ospita prevalentemente stranieri (75%) e un altro 10% esclusivamente italiani. Un ulteriore 10% accoglie solamente turisti stranieri, mentre solo il 2% segnala una clientela quasi esclusivamente estera (95%).

I servizi più apprezzati dai clienti riguardano, in primis, la presenza della piscina, indicata da tutte le strutture. Seguono, con alte percentuali, le escursioni a piedi (trekking), le passeggiate a cavallo, le attività outdoor e il noleggio di mountain bike. Meno frequente, ma comunque significativa, la richiesta di corsi di cucina, visite guidate in azienda (cantina, frantoio) e convenzioni con musei locali.

Il fenomeno del turismo di ritorno – ovvero la clientela che sceglie l’Umbria per motivi affettivi o legati alle origini familiari – è ben presente. Il 34% degli agriturismi segnala una quota tra il 30% e il 50% di turisti di ritorno. Il 24% ha un’incidenza tra il 10% e il 30%, mentre il 18% accoglie tra il 50% e l’80% di questa tipologia di clientela. Solo il 2% dichiara una quasi totalità (80%-100%). Il 12% segnala una quota inferiore al 10%, mentre per il restante 10% il dato non è quantificabile.