MICHELE NUCCI
Cronaca

Due anni e mezzo di battaglia legale. Così Laura ha affermato la sua libertà

La giornalista perugina, insieme all’associazione Luca Coscioni, per 60 mesi non si è mai data per vinta. La prima richiesta all’Asl nel novembre 2022, fino alla risposta definitiva che risale a poco più di un mese fa. .

Laura Santi, cinquant’anni, ha deciso per il suicidio assistito dopo l’aggravarsi della sclerosi multipla da cui era affetta da venticinque anni

Laura Santi, cinquant’anni, ha deciso per il suicidio assistito dopo l’aggravarsi della sclerosi multipla da cui era affetta da venticinque anni

Sono stati due anni mezzo di battaglie giudiziarie – in aggiunta alle sofferenze – quelli di Laura Santi, prima di arrivare all’auto-suicidio assistito. Sessanta mesi durante i quali la giornalista, insieme all’associazione Luca Coscioni, non si è mai data per vinta. Il primo passaggio è quello del 20 novembre 2022, quando Santi chiede alla Asl Umbria 1 la verifica dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, come previsto dalla sentenza Cappato (Consulta 242/2019): la relazione finale – inviata il 2 dicembre 2022 – risulta però incompleta: mancano indicazioni sul farmaco letale, sulle modalità di auto somministrazione e sull’eventuale parere del comitato etico territoriale. Il 31 maggio 2023, la giornalista deposita un esposto alla Procura di Perugia per omissione di atti d’ufficio nei confronti della Asl e allo stesso tempo presenta un ricorso d’urgenza al tribunale civile di Perugia, chiedendo la completa esecuzione della procedura prevista dalla sentenza Cappato, compresa l’acquisizione del parere del comitato etico e l’indicazione del farmaco e dosaggio. Nell’udienza del 20 giugno sempre del 2023, il tribunale emette ordinanza di parziale accoglimento: riconosce il diritto di Laura a ottenere il parere del comitato etico e le modalità di suicidio assistito, ma senza ordinare l’esecuzione completa di tutte le fasi necessarie . Per ottenere effetti concreti dalla decisione, Santi presenta reclamo contro l’ordinanza: chiede che il tribunale ordini espressamente alla Asl di procedere con tutti gli adempimenti necessari. A settembre di quell’anno i giudici accolgono il reclamo e impongono alla Asl Umbria 1 di emettere un provvedimento finale di conferma o modifica della relazione medica del dicembre 2022. L’azienda sanitaria però rimane inerte.

Dopo un’ulteriore diffida, il Comitato etico afferma che Laura non era tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, ma si dice disponibile alla rivalutazione in caso di peggioramento clinico o giuridico. In sede penale, dopo che la Procura di Perugia richiede l’archiviazione per il reato di omissione d’ufficio, Laura si oppone: il giudice per le indagini preliminari (Gip) accoglie l’opposizione nel dicembre 2023 e dispone nuove indagini il pm ripropone l’archiviazione nel marzo 2024, alla quale Laura si oppone nuovamente. Il 12 novembre 2024 intanto la giornalista riceve finalmente la relazione finale della commissione medica multidisciplinare: questa volta accerta il possesso di tutti i requisiti previsti dalla Consulta (sentenza 242/2019), in virtù anche della nuova interpretazione costituzionale Associazione Luca Coscioni. Un mese fa, infine, la giornalista ha ottenuto l’accertamento formale dei propri diritti: la Asl ha confermato che soddisfava tutti i requisiti per accedere al suicidio assistito. Poi l’ultima decisione due giorni fa.