Non è solo cibo. E’ storia, cultura, ambiente, passione: tutto questo racchiuso nel lavoro dell’uomo che nel corso dei secoli ha sviluppato l’agricoltura toscana. Ed è qui, in Maremma che tradizione e futuro si uniscono in una delle Tenute più importanti della Regione Toscana, Alberese. Se ne è parlato nell’evento “Tutela della Biodiversità e Benessere Animale: strategie integrate per un mondo sostenibile”Coordinato dal gioranilsta de La Nazione Guglielmo Vezzosi nell’ambito del Festival Agrofutura. Giovanni Sordi, direttore Ente Terre Regionali Toscane che gestisce le tenute della Regione ad Alberese (4mila ettari), Cesa (Arezzo, 74 ettari) e Suvignano nel Senese (680 ettari, bene confiscato alla criminalità organizzato), nonché il parco Stalloni di Pisa, spiega: "E’ un grande progetto per la tutela ambientale e patrimonio agroalimentare che guarda al futuro, è una ricerca e una prospettiva anche per le giovani generazioni. Alberese la più grande azienda agricola della Regione con i suoi 4mila ettari, diamo in concessione piccoli appezzamenti ai giovani, tuteliamo il germoplasma, è un grande contenitore biodiversità".
Rita Turchi funzionario responsabile tutela e valorizzazione dell’agrobiodiversità Regione Toscana, ha sottolineato il concetto di agrobiodiversità: "La tutela dele specie vegetali è oggetto di un grande lavoro, coinvolge tenti attori. La Toscana ha emanato per prima nel 1997 la legge di tutela delle specie vegetali e razze animali. Il consumatore giustamente si aspetta un prodotto sano, buono, noi siano sempre riusciti a dare questi risultati lavorando sulla qualità. La caratteristica dell’agricoltura toscana è avere prodotti che hanno una storia e un territorio molto legati. Per noi lavorare su questo tema significa sostenibilità ambientale, conoscenza territorio, cultura locale".
Donatella Ciofani responsabile tecnico Tenuta di Alberese e Banca del Germoplasma - Ente Terre Toscana, ha puntato l’attenzione sui coltivatiori custodi. "La conservazione in sito – ha detto – è importante grazie ai coltivatori custodi. Un adattamento delle piante al clima e ai camiamenti. Osservazione che è anche capire l’evoluzione. Noi abbiamo agronomi che fanno assistenza tecnica ai coltivatori custodi e li aiutano a capire le difficoltà, il cambiamento climnatico è veloce e abbiamo stress per le piante. Ma avere un bacino genetico diversificato è importante. Nel 2050 saremo 9 miliardi abbiano bisogno di una agricoltura capace di dare risposte".
E su questo è intervenuto Gennaro Giliberti dirigente del Settore Produzioni agricole, vegetali e zootecniche, promozione, sostegno agli investimenti delle imprese agricole e agroalimentari Regione Toscana. "Per quanto riguarda la zootcnia abbiamo promosso un progetto di qualità totale per misurare il benessere degli animali. Duemila allevatori hanno collaborato, in Toscana abbiamo una media di 76 su 100 punti di benessere animale, se gli animali stanno bene c’è più produzione e maggiore qualità. Non solo buoni propositi: come Regione abbiamo investito 50 milioni su questo progetto e siamo all’avanguardia".
Infine Marco Lazzeri, responsabile Agribanking Bper Banca, partner finanziario degli agricoltori. "Sosteniamo i progetti di sviluppo delle aziende agricole – ha detto –. Bper Banca ha origine popolari da situazioni legate all’agricoltura, abbiamo un servizio dedicato al settore con esperti che sanno dialogare con le aziende agricole perché conoscono le dinamiche e le specificità del comparto". Agrofutura Festival è finanziato da Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna e vede come Main Partner Bper Banca, partner Amadori, Inalca - Gruppo Cremonini, Orogel, Selenella. L’allestimento del verde ad Alberese è stato curato dal Gruppo Albiati e il catering finale è stato curato dall’Agriturismo Le Spighe di San Donato.
Luca Filippi