
Nella foto di Gabriele Forti, un selfie con Salemme da parte di uno dei tanti presenti alla serata de La Terrazza
"Non ho sogni nel cassetto, ma prima di chiudere la mia carriera vorrei fare Pulcinella. L’ho sognato anni fa, e prima o poi succederà". Con questa dichiarazione sincera e appassionata, Vincenzo Salemme si è raccontato al pubblico de La Terrazza Incontri a San Casciano dei Bagni, luogo che ha scelto come suo personale buen retiro. Intervistato dall’amico e giornalista Marco Molendini, l’attore e regista ha ripercorso con generosità le tappe della sua carriera. Nel corso dell’incontro, Salemme ha condiviso aneddoti curiosi e toccanti, come il ricordo di una sera accanto a Monica Vitti con cui stava lavorando. "Prima di entrare in scena, si aggiustò il reggicalze di fronte a me, ignara della mia presenza nel buio. Le mandai un mazzo di fiori: con quel gesto involontario mi rese un ragazzo felice". Non è mancato il ricordo del maestro Eduardo De Filippo, che gli offrì il primo vero ruolo teatrale "Ero così magro che pensava non mangiassi per mancanza di denaro. Mi diede una parte per farmi guadagnare di più di quanto prendessi come figurante". Applausi a scena aperta hanno scandito i racconti, lasciando anche spazio a momenti più intimi. Salemme ha parlato della propria timidezza, della vena malinconica e del rapporto con il pubblico "Mi sento vivo quando sono sul palcoscenico. Il pubblico mi parla, ne riconosco i movimenti, capisco quando devo cambiare registro. Sono molto timido, ma credo che la fragilità – non la debolezza – ci renda unici, irripetibili". Salemme ha lavorato con registi come Giuseppe Tornatore e Carlo Vanzina, che descrive così: "Sembrano molto diversi, ma li ho sempre considerati due facce della stessa medaglia. Erano grandi amici". Oltre a scrivere e dirigere decine di film e spettacoli teatrali con la sua compagnia, Salemme ha avuto anche un ruolo da talent scout, contribuendo alla crescita di attori come Carlo Buccirosso.
Federica Damiani