
L’artista di ventisei anni di Poggibonsi ha iniziato a suonare la chitarra quasi per gioco. In gara con un brano ispirato alla frase "e la noia volerà via, al 50% sei tutta mia" .
E’ una delle finaliste del prestigioso Premio Bianca d’Aponte 2025, che seleziona in Italia le nuove migliori cantautrici. Si fa chiamare Malto, Chiara Ceccatelli, autrice di Poggibonsi di ventisei anni. Le finali si terranno al teatro Cimarosa di Aversa il 24 e 25 ottobre. Oltre ad una borsa di studio, è previsto un Premio della critica "Fausto Mesolella" (in omaggio allo storico direttore artistico della manifestazione). La giuria generale assegnerà inoltre delle targhe al miglior testo (dedicata a Oscar Avogadro), alla migliore musica e alla migliore interpretazione. Sono poi previsti numerosi altri premi e bonus assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte. Per le vincitrici e finaliste ci sono inoltre diverse possibilità di suonare dal vivo in appuntamenti che periodicamente vengono organizzati in Italia e Europa. Ricordiamo che già un’altra artista del nostro territorio, Isotta Carapelli, si è aggiudicata questo importante riconoscimento. Ecco Malto, proprio quest’anno è uscito il suo primo EP "Tracce".
Come è avvenuta questa partecipazione e quando ha saputo la notizia della sua qualificazione alla finale? "Ho deciso di partecipare al Premio perché ne avevo sentito parlare da amiche e amici musicisti come concorso affidabile e che ha tra gli obiettivi quello di dare spazio alle cantautrici emergenti. Ho saputo della qualificazione telefonicamente ed è stato molto emozionante. Sono davvero felice della possibilità che mi è stata data".
Torniamo indietro nel tempo. Ci racconti il suo curriculum artistico. Quando ha iniziato, cosa le ha acceso questa vocazione e quale tipo di musica l’ha avvicinata alla canzone? "Ho iniziato ad avvicinarmi alla scrittura di canzoni durante il primo anno di università, un po’ per caso. Iniziai a suonare la chitarra classica che avevo in casa, da autodidatta, ed accompagnai alcuni miei scritti con semplici accordi provando, in un certo senso, a musicare i miei pensieri. Quel che ne è nato è stato uno sfogo libero, intimo e spontaneo che mi rendeva felice e notavo che le persone a cui facevo sentire i brani trovavano emozionante il modo in cui cantavo e scrivevo. E’ nato così un impegno più approfondito e serio riguardo lo studio della chitarra e la struttura delle canzoni. Ho iniziato a portare la mia musica nei locali della provincia, tramite open mic ed altri tipi di eventi ed in seguito ho avuto la possibilità di suonare anche in varie città italiane. Quest’anno è uscita una raccolta dei miei primissimi brani che si possono ascoltare su tutte le piattaforme digitali e che fanno parte del mio primo EP dal titolo "Tracce", mentre l’intero lavoro, che comprenderà anche nuovi brani, sarà pubblicato a settembre".
Quali sono stati gli incontri importanti? "Sicuramente un incontro importante è stato quello con Andrea Rodini, uno dei primi ad aver ascoltato le mie canzoni e a credere nel mio progetto. Un altro musicista con cui sono in contatto è Emanuele Dabbono, con il quale sto collaborando per alcuni progetti futuri". Quando scrive a quale genere più si avvicina? "Le mie canzoni credo siano riconducibili al genere del cantautorato, indie-pop. In generale cerco di esprimere al meglio la verità rispetto a quello che sento e di rendere concrete e palpabili le storie raccontate".
Al Premio con il brano "50%". Cos’ha di particolare? "Il brano "50%" farà parte dell’album successivo al primo EP pubblicato. In generale nel primo EP "Tracce" sono contenuti brani che parlano soprattutto di amore sofferto, tranne il brano "Natale" che comunque tratta di senso di smarrimento. In questo brano, invece, parlo di relazione più matura, consapevole e non a senso unico. Nonostante questo, è presente la paura di stare in relazione con l’altro, di perdere qualcosa di tuo e la difficoltà di trovare un giusto equilibrio tra i propri confini e quelli dell’altro. Per affezionarsi e fidarsi ci vuole coraggio. Il titolo è tratto da questa frase: "e la noia volerà via, al 50% sei tutta mia", credo che in una relazione non si debba mai avere il desiderio di possedere l’altro al 100%, ma due persone, insieme e alla pari, possono comporre un insieme".
Progetti per il futuro? "Il prossimo progetto prevede la pubblicazione del nuovo album, di cui farà parte anche il brano in gara, ma non so ancora quando uscirà. Intanto potete ascoltare il mio EP, presente su tutte le piattaforme digitali. Su Instagram mi trovate con il nome @malto_musica".