ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Turismo, boom delle case private. Sono i due terzi dell’offerta totale

La rivelazione di Confcommercio Toscana sui codici Cin: il dato regionale ancora più elevato

Anche a Siena, sebbene con percentuali notevolmente più basse rispetto a Firenze, è in forte crescita il fenomeno degli alloggi trasformati in strutture ricettive

Anche a Siena, sebbene con percentuali notevolmente più basse rispetto a Firenze, è in forte crescita il fenomeno degli alloggi trasformati in strutture ricettive

Il dato era già stato rilevato, come ordine di grandezza, attraverso i portali di prenotazione on line. Ora è certificato dalle registrazioni per i Cin (i codici identificativi) che tutte le strutture ricettive sono obbligate a richiedere: tre quarti dell’offerta in Toscana è rappresentata da alloggi privati, appartamenti e camere cioè gestiti non in forma imprenditoriale ma da privati per affitti brevi. Si parla di oltre 50.779 alloggi sul totale di 67.633 codici Cin rilasciati, secondo i numeri diffusi da Confcommercio Toscana. Altri 9.257 sono alloggi, ma gestiti in forma imprenditoriale, il resto alberghi, b&b, ageriturismi ecc...

In provincia di Siena i numeri sono più contenuti - anche perché è Firenze a incidere pesantemente sul dato regionale con il suo 80 per cento di alloggi privati -, ma un dato puntuale non si può ricavare con queste rilevazioni che sono suddivise per ambiti turistici. E se tre comprendono solo comuni senesi (Terre di Siena, Valdorcia, Valdichiana Senese), altrettanti sono in coabitazione: Amiata tra realtà senesi e grossetane, Chianti tra senesi e fiorentina, Terre di Val d’Elsa ed Etruria Volterrana tra Siena e Pisa.

E le rilevazioni fotografano una realtà dell’offerta turistica non proprio omogenea. Per Terre di Siena (ambito che comprende il capoluogo insieme a Asciano, Buonconvento, Chiusdino, Monticiano, Monteroni d’Arbia, Murlo, Rapolano Terme e Sovicille) l’incidenza degli alloggi privati è del 64,4 per cento, 1.294 su 1.960. Livello pressoché identico per Amiata e Chianti (64,2 e 64,3 per cento), mentre il dato del numero degli alloggi privati scende al 57,9 cento nella Valdichiana Senese, al 56,7 per Terre di Siena ed Etruria Volterrana, addirittura al 45,9 in Valdorcia.

Il dato non è relativo ai posti letto ma solo al numero di strutture ricettive, a prescindere dalla loro grandezza, e ovviamente non tiene conto del sommerso. Ma è in ogni caso emblematico di quello che Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana, definisce un "cambiamento strutturale, che sembra spostare il baricentro del turismo dalla produzione al valore di semplice rendita. Abbiamo ora l’opportunità di governarlo, per non compromettere le performance delle imprese, le uniche a garantire ricchezza e occupazione qualificata sul territorio, proventi all’erario e i necessari standard di qualità, sicurezza e servizi ai clienti".