
Enrico Tucci, assessore comunale alla mobilità e al personale, candidato al consiglio regionale, sarà capolista di Fratelli d’Italia
La notizia politica più importante di questi giorni è sicuramente la stipula dell’accordo tra il candidato presidente del centrosinistra alla Regione Toscana Giani e il Movimento 5 Stelle, peraltro sempre duramente all’opposizione nella legislatura che sta venendo a termine, con la firma di un corposo documento articolato in 23 punti programmatici.
La Toscana prospettata in questo accordo, facilmente reperibile in rete, è una Regione contrassegnata da una forte deriva assistenzialista (reddito di cittadinanza regionale), che strizza l’occhio a classici miti dell’ultrasinistra (riduzione di lavoro a parità di salario), ingessata nelle infrastrutture (non pervenuto l’adeguamento dell’aeroporto di Firenze, niente sulla Fi-Pi-Li a fronte di un fantomatico raddoppio ferroviario Firenze-Pisa) e nel governo del territorio (ripristino della Legge Marson nella sua formulazione originaria), refrattaria allo sviluppo e alla libera contrattazione (stazione Av Medioetruria ignorata, salario minimo).
Il tutto inevitabilmente correlato, anche se non detto, ad un inevitabile aumento della pressione fiscale, già ai limiti della sostenibilità, sul ceto medio.
Le reazioni del mondo politico sono state pavloviane: il centrodestra ha evidenziato il paradosso di un accordo tra il Pd e chi fino al giorno prima l’aveva insultato ferocemente, i centristi schierati con Giani hanno dato chiari segni di insofferenza. E fin qui tutto regolare e prevedibile.
Ma nel Pd non è volata una mosca: è chiaro quindi che questo accordo non è un mero atto formale dovuto alla necessità a sinistra di ricomporre un quadro nazionale di candidature alla presidenza delle Regioni, bensì è “il Programma” che il Pd a direzione schleiniana, fortemente orientato a sinistra con buona pace dei cosiddetti riformisti, intende attuare per la Toscana.
Gli elettori prendano nota: con l’elezione di Giani si va verso la Repubblica democratica della Toscana. Assistenzialista, destinata al declino, sia pure “dolce”, nemica dell’impresa e delle libertà individuali.
Tutto legittimo. basta saperlo. E votare di conseguenza.
Assessore comunaleCandidato FdI alle regionali