EMANUELE BALDI
Cronaca

Il Pd: "Giani è il nostro presidente. La regione non è una pedina di scambio"

Marco Furfaro, fedelissimo della segretaria dem Elly Schlein, apre alla sua ricandidatura per il bis "Negli ultimi mesi svolta nella sua azione politica". Campo largo: "Su tante battaglie una sensibilità comune".

Marco Furfaro, Partito Democratico

Marco Furfaro, Partito Democratico

Firenze, 9 luglio 2025 – Onorevole Marco Furfaro, meno di cento giorni al voto e il centrosinistra toscano è in impasse. Cosa sta succedendo?

"Non è questione di impasse ma di democrazia. La Toscana ha bisogno di una proposta all’altezza del tempo che viviamo, non solo di un nome da scrivere su un manifesto. Da mesi la segreteria regionale lavora per costruire un progetto largo, credibile, in grado di vincere e di governare. Un progetto serio, che affronti i problemi veri dei cittadini".

Eugenio Giani, Elly Schlein e Sara Funaro
Eugenio Giani, Elly Schlein e Sara Funaro

Ma i sondaggi sono chiari. Giani è graditissimo e ha fatto un solo mandato. Nonostante le ultime azioni della giunta - dalla legge sul fine vita al testo unico del turismo fino alla legge sui consorzi - abbiano lanciato segnali chiari ancora oggi il centrosinistra non ha una candidatura. Cos’è mancato?

"Nulla. Il Pd è impegnato a costruire un progetto ambizioso per la Toscana e per l’Italia, il nostro presidente è una persona popolare, stimata, che non ha mai anteposto se stesso al progetto collettivo. Siamo chiamati tutti a qualcosa di più grande di un passaggio formale. C’è da costruire un’alternativa credibile a chi sta distruggendo la sanità pubblica, a chi trasforma il diritto alla salute in un privilegio per chi può permetterselo. Per questo dico: smettiamola con le discussioni sui nomi e parliamo della Toscana che vogliamo. Poi assieme faremo sintesi".

Sgombriamo il campo dagli equivoci. Per il Pd chi è candidato governatore?

"Giani è il nostro presidente, apprezzato nei consensi e che negli ultimi mesi ha dato una svolta alla sua azione politica. Con lui e con la coalizione discuteremo del progetto politico e di chi lo deve rappresentare. I toscani non aspettano solo un nome, vogliono sapere se avranno una sanità degna di questo nome, se potranno curarsi senza dover aspettare mesi. Il nostro compito è costruire un’alternativa a un governo nazionale in cui curarsi non dipenderà più dalla tessera sanitaria, ma dalla carta di credito. E questo vale più di ogni candidatura".

Il mantra del Nazareno è “prima la coalizione, poi il candidato“. Tenere tutti insieme non è impresa facile.

"Non lo è, ma è necessario. Perché fuori da qui c’è un Paese in ginocchio. C’è un’Italia stanca, impaurita, sfiduciata da un governo che ha smantellato diritti e tutele e una Toscana che rischia di essere trascinata in basso se non riusciamo a costruire un fronte largo e credibile. La destra governa l’Italia, ma è divisa su tutto, ben più di noi: a tenerli insieme non è un progetto, sono le poltrone. Vivaddio, noi discutiamo e dibattiamo di temi, non del terzo mandato per spartirsi le regioni come se fossero figurine".

I 5 Stelle e Sinistra Italiana invocano discontinuità. Sono il vero ostacolo di questa fase?

"In Parlamento ci battiamo assieme per la sanità pubblica, la dignità del lavoro, il salario minimo. Ma anche per il diritto all’abitare, la transizione ecologica giusta, i diritti civili. Su tante di queste battaglie c’è una sensibilità comune, ed è proprio da qui che può nascere una proposta condivisa. Credo la discontinuità non si costruisca l’uno contro l’altro, ma lavorando insieme a un’alternativa credibile, larga e determinata, capace di rispondere ai bisogni reali delle persone e di battere le destre".

La sensazione è che la Toscana sia “vittima sacrificale” della faida campana tra l’uscente De Luca e Elly Schlein in chiave anti-Fico. E’ così?

"Ma figuriamoci. La Toscana non è una pedina di scambio, nome e progetto si decidono qui. Questi sono i giochi della destra: è da mesi che si scannano vivi sul terzo mandato, una discussione di cui alle persone non interessa nulla. La Toscana ha una storia autonoma, una forza propria. E chi la conosce sa che qui, più che altrove, la politica è fatta di dialogo, ideali e concretezza. C’è un confronto tra forze politiche che sanno che la sfida è alta. Non solo per vincere le elezioni, ma per restituire senso alla politica in un tempo in cui tanti si sentono soli".