ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

San Gimignano non si siede a tavola. La ristorazione è in evidente calo

Rispetto al passato si registra una flessione del venti e in certi casi addiritura del trenta per cento

L’interno del ristorante il ‘Bel Soggiorno’ in via San Giovanni a San Gimignano

L’interno del ristorante il ‘Bel Soggiorno’ in via San Giovanni a San Gimignano

La sofferenza per non dire crisi della ristorazione a San Gimignano. L’allarme è lanciato dagli operatori del settore a fronte di un calo di presenze del 20 e perfino oltre il 30 per cento che si fa sentire eccome in una delle eccellenze della cultura turistica.

Nonostante la flessione generale di visitatori il settore più colpito resta appunto quello dei ristoranti. Ma questa è un’altra storia. "In questi anni siamo arrivati ai minimi storici fra i ristoranti, un po’ di meno ai tavolini dei bar, la pizzeria o al cono gelato e poco più. Insomma il nuovo turismo salta il pasto, o giù di lì. Spende di meno. Un classico. La tradizione del sedersi intorno a una tavola apparecchiata sembra aver passato la mano. E sull’argomento arriva la preoccupata voce degli stessi addetti ai lavori i ristoratori. "Non solo in questo periodo – fanno notare – ma la situazione dei posti vuoti a tavola era leggibile anche durante la stagione scorsa". Il vento sembra cambiato che si respira sulle lastre in via ‘Di’ Mezzo’, e dintorni e nei ristoranti medio-alta qualità.

Primo incontro al secolare ristorante del 1886 al ‘Bel Soggiorno’ in via San Giovanni con undici dipendenti e, quasi tutti a pieno regime per almeno 10 mesi all’anno con l’immagine che parla da sola.

"A quest’ora il telefono squillava ogni minuto per prenotare addirittura il posto a tavola per il tavolo della cena. Oggi invece il telefono è silenzioso. Dal quasi completo a questa realtà. Per fortuna qualche tavolo si riesce a servire tanto per andare avanti. Ma è dura". Lo spiegano a cuore aperto Roberto e Mirco e la direttrice di sala multilingue Badia dai tavoli del Bel Soggiorno. Una situazione dei posti a tavola che San Gimignano tocca con mano anche fra le altre strutture dei ristori dove si incontra quel calo di presenze del segno meno almeno al 20%. Per non parlare alla ristorazione stellata di alta qualità con segnali che dal 2023 al "settore che soffre la mancanza cronica di visione, troppa libertà nelle aperture senza pianificazione regole poco chiare". Spiega così Lorenzo alla firmata stellata ‘Linfa’ del ristorante in piazza Sant’Agostino. "Siamo tutti sulla stessa barca - ricorda –, lamentarsi dei numeri senza capirne le cause serve a poco, solo leggendo i dati e gli stati d’animo si può pensare ad un futuro migliore. Senza un cambio di rotta condiviso il futuro resta incerto".

Romano Francardelli