CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Agroalimentare a Siena: "Cambio di passo su prodotti e filiera. Così si supera la crisi"

Sono 5mila le aziende presenti in provincia con 15mila lavoratori. Dazi, problemi di manodopera e scarso ricambio generazionale. Tanti i temi del confronto tra Flai Cgil, associazioni datoriali e istituzioni . .

Andrea Biagianti, segretario Flai Cgil Siena, durante il convegno

Andrea Biagianti, segretario Flai Cgil Siena, durante il convegno

Dazi, cambiamenti climatici, difficoltà a reperire manodopera e scarso ricambio generazionale. Ecco i sintomi della crisi del settore agroalimentare in provincia di Siena, secondo il segretario di Flai Cgil, Andrea Biagianti, che ieri alla Camera di commercio, durante l’iniziativa ’Le prospettive dell’agroalimentare e le tutele dei lavoratori’, ha lanciato l’allarme. "Parliamo del primo settore dell’economia provinciale con 5mila imprese, 13mila operai e 4mila impiegati agricoli – ha spiegato Biagianti –. Siena è al vertice tra le province toscane per produzioni di qualità e coltivazioni biologiche. Il territorio ha un export del 35% verso gli Usa, la media regionale è del 27,5". Poi l’analisi dei punti di debolezza: "Dai seminativi al comparto vinicolo, c’è stata una trasformazione dei consumi a livello internazionale, inoltre dobbiamo fare i conti con i cambiamenti climatici, la difficoltà a reperire manodopera, lo scarso ricambio generazionale e l’incertezza legata ai dazi – le parole di Biagianti –. Che fare? Bisogna puntare ancora di più sulla qualità dei prodotti e della filiera, diversificare i mercati, aprire la discussione sull’assenza di ammortizzatori sociali nel settore agricolo e investire sulla formazione. Il tutto, mantenendo il confronto con istituzioni e parti datoriali".

L’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Nardini, ha parlato del fenomeno dello sfruttamento: "Nessun territorio o settore ne è immune – ha rimarcato – per questo le produzioni di qualità devono garantire ai lavoratori la tutela dei diritti. La Regione ha da poco rinnovato il protocollo contro lo sfruttamento e mette a disposizione la sua rete di Centri per l’impiego. Ma sono fondamentali controlli e ispezioni: servirebbe un’azione più forte a livello nazionale, invece sono stati tagliati i fondi". E ancora: "Con il progetto ’Soleil’ la Regione ha istituito una cornice unitaria di interventi di presa in carico di chi denuncia lo sfruttamento". La presidente della Provincia, Agnese Carletti, ha sottolineato: "Le sfide del settore agroalimentare sono molteplici: dai cambiamenti climatici alla necessità di una transizione verso pratiche sempre più sostenibili, dalla competizione internazionale alla gestione dei flussi di manodopera stagionale. Una delle principali criticità, specialmente per i giovani imprenditori, è la difficoltà di accesso al credito, aggravata dalla mancanza di strumenti come il rating aziendale per il settore agricolo. La nostra forza sarà la capacità di fare rete, di dialogare e di costruire insieme soluzioni condivise".

Il senatore Pd Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, non ha usato mezzi termini: "La situazione di incertezza è legata alle fluttuazioni dei mercati internazionali. E’ necessaria una riflessione per il rilancio del settore agricolo, strategico in provincia. Come? Guardando al prodotto per il suo valore intrinseco, legandolo alla cultura territoriale. Bisogna poi rafforzare la filiera e velocizzare il sistema di erogazioni in agricoltura".

Il segretario generale della Camera di commercio, Marco Randellini ha affermato: "Il numero di aziende dell’agroalimentare è stabile, mentre l’occupazione tende a crescere seppure legata a stagionalità e precariato. In termini di export il settore è la terza quota nel Senese: gli introiti delle esportazioni verso gli Usa sono 800 milioni di euro. Di qui l’incertezza per l’arrivo dei dazi".

Preoccupazione è stata espressa anche dal direttore di Coldiretti Siena, Simone Solfanelli: "Bisogna agire sulla qualità intrinseca del prodotto e la multifunzionalità delle azinde, penso all’agriturismo". Concorde il presidente di Cia Siena, Federico Taddei: "Reagire alla crisi è complicato perché la situazione è in costante evoluzione, ma è importante il confronto tra sindacati e associazioni datoriali per trovare soluzioni". Più positivo il direttore di Confagricoltura Toscana, Gianluca Cavicchioli: "Siamo un territorio molto attento, che guarda avanti, ma servono interventi strutturali per consentire investimenti e il cuneo fiscale per il benessere dei lavoratori".

Infine il segretario Flai Cgil Toscana, Mirko Borselli: "Siena è la provincia con più occupati in agricoltura di tutta la regione – le sue parole –. Serve una qualificazione dell’operaio agricolo con un percorso formativo e una serie di riconoscimenti economici e di garanzia occupazionale".