ANDREA CIAPPI
Cronaca

Rischio alluvioni? Ecco i micro laghi. Il Consorzio si rimbocca le maniche

Il presidente Masetti annuncia nuovi progetti per contrastare i repentini cambiamenti climatici

Radda in Chianti: la Pesa a Radda dopo una piena che ha invaso la cassa d’espansione; episodi come questo sono sempre più frequenti in un clima pazzo come quello degli altimi anni

Radda in Chianti: la Pesa a Radda dopo una piena che ha invaso la cassa d’espansione; episodi come questo sono sempre più frequenti in un clima pazzo come quello degli altimi anni

Micro laghi collinari contro il rischio alluvioni e gli effetti della siccità: Radda e Castellina sono entrate in un progetto pilota della Bonifica. Si avvicina una perturbazione e ormai scatta il toto-danni: a chi tocca a questo giro? Preoccupazioni che si rincorrono soprattutto al declino dell’estate, come ad esempio in questi giorni, in autunno, in primavera. Non a caso la Regione ha diramato livelli arancioni di allerta per temporali anche assai di recente. Nel Senese si sta (ri)cominciando a pensare seriamente ad alcune strategie che siano di contrasto sia alle piene improvvise dei fiumi che ai periodi di forte siccità. Il territorio raggiunto in tal senso dall’ultimo protocollo, che vedremo, è quello di Radda e Castellina in Chianti, vale a dire il bacino dell’Alta Pesa (che a Lucarelli entra nel Fiorentino e poi nell’Empolese, con tipologia di territorio diversa e quindi strategie altrettanto differenti). Il protocollo cui si faceva riferimento è quello del lavoro congiunto tra Contratto di Fiume (cui fanno capo i comuni rivieraschi dunque anche Radda e Castellina ed altri enti inclusa la Provincia di Siena) ed il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (in quanto la Pesa, poi, termina in Arno), presieduto da Paolo Masetti.

Ebbene, che cosa prevede come progetti questo protocollo (che, detto per inciso, ha già portato alle costruzione di casse di espansione e di laminazione)? Lo si è saputo con l’insediamento della nuova assemblea del Consorzio, la quale ha avviato un percorso innovativo che si ispira all’approccio ‘One Health’ sancito dall’articolo 9 della Costituzione. Vi è - si spiega - "lo studio di microinvasi multifunzionali in media-alta Val di Pesa, con il bacino della Pesa scelto come progetto pilota per le metodologie di localizzazione". Si tratta proprio dei territori alto-collinari ed in parte anche montani che ricadono sotto Radda e Castellina. Piccoli laghetti nelle vallate laterali, capaci di trattenere quantità d’acqua che altrimenti scenderebbero violentemente a valle, e di fungere da ‘oasi’ ad esempio in piena estate. Va aggiunto questo: decenni fa, si parlava di questi progetti. Poi una serie di circostanze li hanno raffreddati. E cancellati. Nell’autunno 1993 nel comune di Radda in seguito a forti piogge crollò una diga. Le acque si riversarono in Pesa poco a monte di Lucarelli e misero sotto il paese successivo, Sambuca, già nel Fiorentino. Adesso, la Bonifica ha però rielaborato progetti innovativi, meno impattanti e più efficaci. Con tutta la volontà di realizzarli, come precisato dal presidente Paolo Masetti.

Andrea Ciappi