LODOVICO ANDREUCCI
Cronaca

Radicondoli Festival. Cartellone con tanti eventi

Dal 12 al 31 torna la manifestazione culturale, presentata ieri in Regione. Giani: "Rassegna di grande respiro". Guarguaglini: "Nel futuro grandi novità".

Il direttore artistico Massimo Luconi

Il direttore artistico Massimo Luconi

Radicondoli diventa per tre settimane un magazzino di invenzioni, un posto dedicato alla sperimentazione culturale, un luogo aperto e attento alla creatività espressiva ed alle forme del nuovo declinate in tutti i possibili modi, dal teatro alla musica fino alle relazioni fra le persone. Dal 12 al 31 luglio vive il suo Festival che racconta la comunità cittadina, la socialità, la realtà di un tempo quotidiano da vivere e abitare.

"Radicondoli, torna il Festival in quello scenario straordinario della Toscana diffusa – nelle parole del presidente Giani – in cui il paese medievale si rapporta all’ambiente con una bellezza che ha ispirato anche il maestro Berio di cui ricorrono i cento anni dalla nascita. Un momento vissuto dall’amministrazione comunale con spettacoli e con momenti importanti in una rassegna completa di grande respiro che ci sentiamo come Regione di sostenere e di invitare a frequentare. Le iniziative culturali organizzate nei borghi durante il periodo estivo fanno parte di un contesto dove scenari naturali, storia, tradizioni e cultura rappresentano un punto di riferimento fondamentale dell’identità che la Toscana sa esprimere ed offrire".

"Da anni – aggiunge il sindaco di Radicondoli Francesco Guarguaglini – il ministero della Cultura, assieme alla Regione Toscana, al Comune e Radicondoli Arte, dedica un’attenzione decisamente importante al Festival di Radicondoli. È un riconoscimento oggettivo del valore culturale di questa manifestazione che ha una storia ormai quasi quarantennale e l’amministrazione intende continuare ad accompagnare. La politica di valorizzazione delle aree interne, dei borghi e della cultura della Toscana sostenuta dalla Regione trova proprio in questo genere di iniziative il suo senso più autentico. Per questo stiamo già pensando alla prossima edizione e ultimando le procedure per l’acquisizione di un monastero di clausura presente nel borgo cittadino che comprende un giardino di circa duemila metri quadrati finora mai aperto al pubblico. Diventerà un parco aperto a tutti e un luogo dedicato alle attività culturali. Vorremmo diventasse la casa del Festival edizione 2026".

Il programma presenta proposte originali di spettacoli e work in progress tra tradizione e progetti innovativi, molti in anteprima nazionale, con particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea italiana.