
Il capitano Roberto Papei insieme a Scompiglio (Foto Paolo Lazzeroni)
Siena, 2 settembre 2025 – Capitano Roberto Papei della Civetta, aveva atteso l’assemblea con la relazione Palio prima di parlare dopo l’Assunta. A caldo, però, ha definito la mossa “vergognosa. E da annullare”. E’ sempre dello stesso avviso?
“Sempre. E voglio aggiungere che il Palio è sì una corsa irregolare, la più bella del mondo, dove è giusto che ognuno cerchi di prendere vantaggi per vincere. Ma sono arrabbiato perché la rincorsa era fuori dal verrocchino di un metro quanto Tittia fianca, prima ancora che la rincorsa stessa faccia altrettanto. A regola, la mossa andava invalidata. Anche se poi i colleghi magari dicono eravamo tutti dritti... ricordo che quando nel 2009 la Civetta vinse fu data buona la quarta, le prime tre vennero annullate. E si corse quasi al buio. Il 16 agosto erano passati 50 minuti...”.
Molti sostengono che Renato Bircolotti sia tecnicamente molto bravo.
“Nessun dubbio al riguardo. A maggior ragione, siccome è tutt’altro che uno sprovveduto, ha fatto il mossiere in ogni parte d’Italia, doveva invalidarla perché non era buona. Magari potevano cambiare tante cose”.
L’uomo del verrocchio dunque va cambiato?
“Credo che ne vada sicuramente parlato quando ci ritroveremo con gli altri. Non decide la Civetta da sola. Ci tengo alla Festa, so che la mossa perfetta non esiste ma quando è da invalidare è da invalidare. Un esempio calzante: il calcio di rigore lo fischia l’arbitro e non il giocatore che cade. Nel Palio la partenza la dà il mossiere, non i fantini a piacimento”.
Benitos, toccato al Castellare, è stata una delusione?
“Il cavallo è arrivato perfetto, non aveva alcun problema. Probabilmente in corsa ha sentito un po’ di indolenzimento alla zampa sinistra. Ho parlato con Dario Colagè, l’aveva messo in giostra e fatto trottare. Delusione? Ci aspettavamo un Palio diverso, è stata una riflessione ma anche una critica all’assemblea. Mettendomi dalla parte del contradaiolo appassionato, come sono sempre stato, hanno ragione di essere un pizzico delusi. Però ci sono delle varianti: il posto al canape, accanto al Leocorno con un’accoppiata forte come poteva essere la nostra, la rincorsa è un’altra variabile. Se guardo i tempi di Benitos dell’Assunta 2024 vedo che sono superiori a quelli di chi ha vinto adesso. Non intendo accampare scuse dietro questo, sia chiaro, però Anda e Diodoro un anno fa non c’erano. Una volta partito dietro diventava difficile recuperare il terreno perso... qualcuno da lassù mi ha guardato”.
Mai pensato di montare Velluto riformando l’accoppiata del 2024?
“Nessuno nasconde i meriti di Dino, sta riscoprendo una seconda gioventù. Uomo serio e di grande esperienza con i cavalli. Molto umile. Però il percorso che ci ha portato a far indossare il giubbetto a Scompiglio, che reputo ancora un grande fantino, parte da lontano. E altre dirigenze della Civetta già lo avevano intrapreso. Sarò sintetico: una scelta che rifarei anche adesso quella di Jonatan. Dirò di più: la Civetta corre di diritto anche a luglio e riparte dai fantini in cui ha creduto da quando sono tornato capitano. Da quelli di cui mi fido”.
Scompiglio compreso.
“Una persona valida, ha perso due Palii in modo rocambolesco ad un niente dal bandierino. Era una bella accoppiata quella con Benitos”.
I cavalli buoni sono da riprendere nel 2026?
“Per quanto mi riguarda sì. Con quelli buoni si fa il palio e si scardinano certe situazioni. Mi riferisco ad Anda e Diodoro, Benitos compreso”.
Anche se c’è il Leocorno?
“Per la nostra esperienza meglio avere cavalli buoni che guardarsi con la rivale sapendo che per uno il palio può essere finito il 29 mattina. Una difficoltà in più, non lo nego, però me la gioco così”.
Il prossimo anno Tittia e Gingillo i due punti di riferimento?
“Perché hanno vinto gli ultimi Palii. Tittia è a quota 11, Giuseppe ha dimostrato che, pur avendo qualche anno in più, ci sta bene. Dal 2018 ad ora, considerato il covid e le squalifiche, è quello che ha corso meno. Ma non dimentichiamo Jonatan, Dino, Carlo Sanna . Finché non vengono avanti i giovani”.
Hanno deluso nel 2025?
“Restano un mio pallino per costruire il futuro. Se ne parla a distanza di dieci mesi, vediamo cosa accade in provincia. Certo è che quando hai un’avversaria è difficile un giovane”.
Brio non c’è più ma resta un affetto forte per lui nel Castellare.
“E’ vero e non nascondo che anche io, nei momenti di Palio più bui cerco sempre conforto da parte di chi non c’è più. Andrea mi aveva voluto bene”.
L’assemblea con la relazione Palio è stata ricca di domande.
“Normale che sia così. Sono contento di guidare questa Contrada che è viva e vogliosa di confrontarsi. Purtroppo nei miei mandati non ho fatto vedere grandi cose anche se, a volte, la fortuna gioca un ruolo importante. Nella votazione hanno espresso un voto molto bello, tanti amici mi hanno fatto uscire a testa alta. Sono stati 4 giorni di gioia, ho rivisto i civettini contenti. Cose che rendono felice un passionale come me, ferma restando la delusione soprattutto per la dinamica della corsa”.