PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Nomine no vax nel Nitag: "Spiacevoli ma troppo clamore"

Il professor Montomoli interpreta il dietrofront del ministro Schillaci "Non meritavano di esserci ma non avrebbero pesato sulle strategie vaccinali".

Emanuele Montomoli

Emanuele Montomoli

"Il ministro è stato vittima di un clamore mediatico forse eccessivo e ha fatto marcia indietro" così il professor Emanuele Montomoli, docente di Igiene pubblica dell’Università e direttore scientifico di Vismederi, commenta la decisione del ministro Orazio Schillaci di revocare le nomine fatte per il Nitag, Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, dopo le tante proteste sollevatesi per l’inserimento di due no vax.

Anche il professor Montomoli era stato inserito fra i membri dell’organo consultivo del Ministero della salute: "Il Nitag è un comitato tecnico nazionale di consulenza - spiega Montomoli – ed io mi sento competente in ambito di vaccini e vaccinazioni, me ne occupo da anni. Per questo ringrazio il ministro per la fiducia che ha riposto nella mia persona e professionalità".

Cosa è successo secondo lei?"La nomina a ridosso di Ferragosto di due membri no vax ha creato molto clamore, costringendo il ministro a rimandare, a dopo l’estate probabilmente. Certo, inserire un omeopata e un altro esponente no vax in un comitato che indica al Ministero le strategie sulle vaccinazioni è stato estremamente spiacevole. I due sono stati così accreditati scientificamente, il che rende la cosa sgradevole. Detto questo, due membri su una ventina di componenti non avrebbero comunque pesato granché".

Più clamore che sostanza?"Due settimane fa l’Italia non ha aderito al trattato pandemico Oms e l’opinione pubblica degli showmen della sanità e delle scienze non si è sollevata. Credo che in questo caso, dagli Ordini medici a infettivologi e esperti vari, siano rimasti male per non essere stati tenuti in adeguata considerazione".

Cosa accade ora?"Il Nitag non è un organo indispensabile ma è consulente del Ministero, pertanto credo debba essere costituito. In altri Paesi ha come membri solo igienisti, che devono impostare le strategie sulle vaccinazioni poi messe a terra dalle Regioni. Medici, pediatri e infettivologi dovrebbero essere invece coinvolti nelle commissioni regionali".

C’è chi parla di conflitti di interessi per voi professori."Noi accademici facciamo consulenze anche per aziende farmaceutiche. Personalmente non mi esprimo sempre a sostegno di queste: nel 2006, ad esempio, pubblicai un articolo su una rivista scientifica dando evidenza al fatto che la mortalità a causa dell’influenza negli anziani non era diminuita ed invitavo le autorità a utilizzare vaccini diversi e più efficaci e non in direzione di una qualche azienda farmaceutica".

Paola Tomassoni