
Rino Rappuoli direttore scientifico Biotecnopolo e la prorettrice Donata Medaglini
La visione è nata nel 2009 quando Donata Medaglini, oggi pro rettrice vicaria, e Rino Rappuoli Direttore Scientifico della Fondazione Biotecnopolo, idearono il progetto Aditec per sviluppare piattaforme tecnologiche pensate per i vaccini. "Ci presero per pazzi - ricorda la Medaglini - ma se oggi siamo riusciti a creare il primo Hub europeo dei vaccini è proprio grazie a quella visione". E’ visibilmente soddisfatta la prorettrice Medaglini che, con Rappuoli, coordina questo grande progetto. "Oggi è ancora più importante questo lavoro – continua – in un momento storico in cui negli Stati Uniti si va verso un trend opposto il ruolo dell’Europa nella ricerca sui vaccini sarà decisivo". Ecco allora che il bilancio della due giorni che ha portato a Siena 160 partecipanti da tutta Europa non può che essere positivo, ’benedetto’ da un finanziamento che sfonda i 170 milioni di euro con 11 beneficiari, 13 enti, associazioni provenienti da 7 Paesi. "La sfida è creare delle piattaforme tecnologiche innovative pronte per sviluppare vaccini al momento in cui c’è un nuovo patogeno che ci mette a rischio di pandemia" spiega Medaglini. "Dall’altra parte c’è un network di laboratori europei per gli studi preclinici e uno per i siti clinici – prosegue nel dettaglio –. Così come la mappatura dei centri per la produzione dei vaccini che sappiamo essere uno dei colli di bottiglia quando c’è stata la pandemia da Covid. Oltre a tutti gli aspetti regolatori". "Siamo pronti ad agire e siamo coordinati a livello europeo – spiega la coordinatrice scientifica – facendo fare questo percorso a vaccini prototipi per l’influenza aviaria così da testare il percorso". Iter agile: pochi beneficiari per avere capacità decisionale molto rapida ed azione veloce. Tra gli undici beneficiari l’Università di Siena appunto - che partecipa sia con lo studio della risposta immunitaria sia con il dottorato nazionale in innovazione della diagnosi prevenzione e terapia delle infezioni a rischio epidemico pandemico coordinato dalla Medaglini –, la Fondazione Biotecnopolo, la Sclavo Vaccines Association. Vismederi partecipa come sub contractor del Biotecnopolo.
"Tendiamo a voler dimenticare quello che è stato con il Covid con la speranza che non si verifichi più. Però le pandemie attraversano la storia e le infezioni virali ci accompagnano". Il rettore Roberto Di Pietra (foto in alto) è soddisfatto per la centralità che Siena ha in questo progetto visionario. "Perseverare nell’idea che la prossima volta ci penseremo, è sbagliato – continua il rettore–. Credo che questo sforzo di mettere su un sistema di coordinamento europeo sia fondamentale, non perché si spera che si verifichi ma perché dobbiamo essere preparati. Il lavoro compiuto da Medaglini e Rappuoli nel costruire la rete va proprio in questa direzione. Fondazione Biotecnopolo è un’istituzione nazionale che è a Siena non per caso, qui ci sono cento anni di storia, da Achille Sclavo. Storia di scienza, ricerca e produzione". E il fatto che la Commissione Europea abbia finanziato un progetto di questo genere – 101 milioni di euro che diventano 170 milioni di euro con un cofinanziamento – ne dimostra il valore. "E’ il più importante progetto finanziato dalla Direzione Generale della Salute che non fa sconti".