
Prove del Bravìo delle Botti in attesa della gara vera e propria di domenica
Prima la pioggia torrenziale di domenica, che ha imposto lo stop alla prima serata di prove; poi un’interruzione, per soccorrere una turista, vittima di un lieve malore, martedì sera. I test degli spingitori lungo il percorso del Bravìo delle Botti hanno finora conosciuto fasi un po’ alterne, che hanno messo alla frusta gli attrezzatissimi ‘box’ tecnici delle otto contrade (e le loro tabelle), ma non hanno impedito di individuare i valori in gioco. Il miglior tempo assoluto – i rilevamenti sono ufficiosi – è stato fatto segnare da Gracciano, con 8’31’’; plafond che varrebbe la vittoria nella sfida di domenica, in onore di San Giovanni Decollato, ma che, come per tanti altri, è stato ottenuto alternando all’attrezzo diversi atleti. In ogni caso, oltre ai nero-verdi, che schierano la coppia Mosto (Lapo Parissi)-Grandine (Jacopo Gragnoli), nel novero delle più forti sono incluse anche Cagnano (Cittino, Luca Benassi-Fontone, Samuele Cesaroini), Talosa (Passatore, Luca Rosi-Chicchero, Simone Mosca) e la stessa Voltaia, che deve rinunciare all’asso-pigliatutto Attilio Niola, fermato dal regolamento ma vede crescere le chance di partire come titolari dei fratelli Giacomo e Nicola Severini. La cosiddetta ‘seconda fascia’ include Collazzi, Le Coste, Poggiolo e San Donato. I più esperti prevedono comunque un Bravìo equilibrato e incerto, in cui conteranno molto le strategie e su cui grava l’incognita-botti: quelle da gara sono molto più pesanti di quelle da allenamento, hanno meno inerzia, richiedono maggiore sforzo e impongono quindi di distribuire diversamente le energie. Si avverte comunque una forte tensione agonistica, la vittoria nel Bravìo è sempre più ambita anche perché la preparazione dura ormai un anno intero ed è costellata di sacrifici. Se dunque le divisioni agonistiche delle contrade lavorano incessantemente, lo stesso si può dire di quelle dedicate all’ intrattenimento.
Dopo un prudente avvio, condizionato dal maltempo, la festa è definitivamente decollata: le cene iniziano presto, si formano subito lunghe file alle casse, ogni contrada si gioca le sue specialità (pici, chianina, anatra, cinta senese), poi a prendere spazio sono le feste in musica, che si protraggono fino a tarda notte. Ultimo appuntamento, ormai per tutti, alla ‘Taverna del tiratardi’ di Gracciano, che, al suono delle ore piccole, sforna i leggendari bomboloni. E stasera è il turno dell’evento sicuramente più atteso, dopo la corsa con le botti, cioè il Corteo dei ceri, che rinnova, con un’autentica cerimonia religiosa, l’offerta al patrono, descritta negli Statuti comunali del 1337. I figuranti muoveranno alle 21 dalla Colonna del Marzocco e la passeggiata sarà illuminata solo dalle torce; alle 22, in piazza Grande, inizierà la spettacolare celebrazione, con una parte inedita (e top secret). In poche ore sono andati esauriti, in prevendita, tutti i biglietti.
Diego Mancuso