
La rappresentazione dello scorso anno del Teatro Povero di Monticchiello
Il Teatro Povero di Monticchiello rappresenta un’unicità, probabilmente a livello mondiale. Tante sono le esperienze di teatro cosiddetto ‘partecipativo’, sparse su tutto il globo, ma solo nel piccolo borgo fortificato, che ancora conserva la cinta muraria e altri elementi architettonici del ‘200, lo spettacolo è una delle espressioni di una ‘cooperativa di comunità’ che intorno al teatro si è sviluppata. Oggi la Compagnia Popolare gestisce ‘il Granaio’, emporio polifunzionale in cui è possibile anche ritirare i farmaci, collegarsi a internet, acquistare il giornale; poi coordina e amministra una foresteria, un piccolo centro di accoglienza e integrazione, un’officina sociale per biciclette e ancora altro. Non manca la gestione dei ‘ristoranti di Bronzone’: nel menù, solo ricette della tradizione.
E infine, a quell’unicità, contribuisce, con un ruolo primario, la posizione di Monticchiello, nel territorio di Pienza, affacciata, da un rilievo, sulla Val d’Orcia, patrimonio mondiale dell’umanità. È lo stesso tipo di risposta che la popolazione, oggi stimata in circa duecento persone, dette negli anni ’60 all’eclissi della mezzadria: il paese si spopolava, c’erano incertezze sul futuro mentre la contemporaneità bussava alle porte e imponeva un ripensamento della propria condizione. Nacque l’autodramma: da allora gli abitanti recitano sé stessi, allestendo il palco tra le mura medievali; è un modo per resistere alle crisi, "un’opera – spiega la Compagnia – che costruiamo insieme, giorno dopo giorno, a partire dalle assemblee durante l’inverno e fino alle prove e alle repliche estive". ‘La casa silente’, spettacolo di quest’anno, 59esimo della serie, andrà in scena dal 26 luglio al 14 agosto, in piazza della Commenda, alle 21.30.
La vicenda è ambientata nel 2059, nel pieno di una crisi demografica: nei piccoli borghi sopravvivono solo anziani, il resto è stato venduto a ricchi stranieri che li hanno trasformati in scenografie per il turismo. Inutile cercare i nomi di interpreti, autori, registi: sono non meno di cento persone, compresi tecnici, attrezzisti, costumisti, addetti al palco, alle luci, poi alla taverna, alla foresteria, alle prenotazioni, alla platea, alla biglietteria, e sono tutti ‘protagonisti’.