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Carapelli: "Il Palio dell’Aquila sarà all’attacco. Benitos e Anda? Sono favorevole a prenderli"

Quella dell’Assunta sarà la prima Carriera alla guida dello staff: "Tittia resta il riferimento, occhi aperti anche verso giovani emergenti". Ha già fatto un fioretto perché "sebbene non superstizioso ho voluto provare anche questo non lasciando nulla di intentato".

Duccio Carapelli con il suo staff. mentre parla con Tittia a Mociano

Duccio Carapelli con il suo staff. mentre parla con Tittia a Mociano

di Laura ValdesiSIENACapitano Duccio Carapelli, l’Aquila torna in Piazza per l’Assunta a due anni dalla Carriera che ha portato alla squalifica. "Esatto. Nel 2024 non siamo mai usciti a sorte per cui il Palio di stop è stato scontato a luglio e ora siamo ’liberi’". Questa sarà la prima volta per lei nel nuovo ruolo essendo stato eletto nel dicembre 2023. "Sono entrato in un momento delicato per la Contrada ma, devo essere sincero, vuoi per l’elezione, vuoi perché siamo un gruppo affiatato, siamo partiti ’carichi’. Entusiasti di esserci e questo ha in parte aiutato a far passare in fretta il periodo senza correre".

La strada seguita dall’Aquila è diversa rispetto al passato? "Proseguiamo su quella intrapresa da anni con occhi ben aperti a guardare altre situazioni, a valutare ragazzi emergenti. C’è qualcosa di interessante che sta venendo fuori". Tittia resta un punto di riferimento, sembra di capire. "Esatto, all’insegna di un rapporto che è molto stretto da tempo". Carapelli accenna ai giovani emergenti, uno potrebbe essere Andrea Sanna detto Virgola. "Si è fatto vedere. Nelle ultime due Carriere si è messo in luce, lo seguiamo in modo attento".

Parco cavalli: certamente mancheranno nomi importanti di Provenzano, da Zio Frac a Tale e quale. Verranno inserite novità. "Qualche cavallo che a luglio c’era sicuramente, per tanti motivi, ad agosto mancherà. Ci dovremo reinventare un lotto più omogeneo possibile. Per quanto riguarda la mia Contrada sono favorevole a mettere dentro i soggetti più competitivi. Si vince con i cavalli buoni. Va bene il lotto in alto".

Anche se in Piazza c’è la Pantera? "Sinceramente il Palio dell’Aquila è, per ovvi motivi, all’attacco. E’ il mio pensiero, credo anche di tutta la Contrada visto il lungo digiuno. Non ci interessa fare ’x’". Tornando al lotto in alto vuol dire allora mettere dentro Benitos, Anda e Bola: si prendono? "Assolutamente favorevole anche a questi. Me la voglio giocare, fermo restando che bisogna vedere i nomi che arrivano alla scelta dei capitani". Anche Brigante potrebbe tornare? "Ottimo rapporto con Carlo Sanna, da noi ha già montato due volte".

Tittia con gli 11 Palii vinti si è confermato al top. "Ha fatto vedere anche a luglio una determinazione tale che per gli altri è dura. Quando uno ha una carica del genere risulta difficile combatterlo". Il mossiere Renato Bircolotti sul verrocchio: che ne pensa Carapelli? "Per me sufficienza piena, poi le dinamiche di mossa sono varie. Quando a sganciare c’è uno come lui è una sicurezza per tutti".

A luglio il caso Comancio per via dei calci: i capitani chiederanno qualcosa al riguardo ai veterinari in vista dell’Assunta? Una valutazione ancora più accurata? "Per agosto ancora non ne abbiamo parlato però un occhio in più male non fa". Che clima si respira nell’Aquila? "Buono, c’è entusiasmo. E aspettativa dopo due anni che non corriamo. Nonostante il lungo digiuno la Contrada è carica, i ragazzi a mille. Un clima positivo che fa stare bene giovani e adulti". Farà un fioretto? "Già fatto. Non sono molto superstizioso ma ho detto ’proviamo anche questo, non lasciamo niente di intentato’".

Che insegnamento ha tratto Carapelli dai palii in cui è stato spettatore? "Che per vincere ci vuole il meglio cavallo e il meglio fantino. A volte non basta ma le statistiche in linea generale raccontano questo".