
Alessandro Gazzoli (nel riquadro), guardia giurata di 50 anni, ha prima ucciso la compagna Samantha Del Gratta, 45 anni, e poi si è tolto la vita
Pisa, 22 luglio 2025 – Almeno due colpi di pistola hanno squarciato la quiete intorno all’ora di pranzo in via Agostini della Seta, nel quartiere Sant’Ermete alla periferia sud est di Pisa. Nella loro abitazione in un piccolo condominio Alessandro Gazzoli, guardia giurata di 50 anni nato a Massa ma residente a Pisa, ha prima ucciso la compagna Samantha Del Gratta, che avrebbe compiuto 45 anni domani, e poi si è tolto la vita dopo aver avvisato del suo gesto il numero unico di emergenza 112. La coppia lascia due giovani figli che in quel momento non erano in casa. L’uomo ha sparato con la sua pistola calibro 9x21, regolarmente detenuta.

Che cosa abbia innescato la furia dell’uomo ancora non è chiaro. Voci del vicinato parlano di liti più frequenti negli ultimi tempi ma nulla di così preoccupante. Anzi per molti, tra conoscenti e amici, erano una coppia che non aveva mai dato problemi, anche se da qualche tempo l’uomo sarebbe stato meno sereno del solito.
Da vigilante Alessandro Gazzoli aveva lavorato a lungo presso la guardiania dell’area della ricerca del Cnr di Pisa, prima che l’appalto cessasse definitivamente. Lui era però rimasto in forza all’azienda per la quale lavorava da più di vent’anni effettuando turni di guardia presso gli uffici giudiziari cittadini. In questo periodo era in ferie.
La compagna Samantha Del Gratta lavorava come impiegata. L’abitazione si è presentata perfettamente in ordine agli occhi degli investigatori e senza alcun segno evidente di litigi o colluttazioni.

Gli spari sarebbero avvenuti nella camera da letto: prima Gazzoli ha fatto fuoco almeno una volta, ma sarà l’autopsia a fornire risposte certe, colpendo la donna al capo, poi ha chiamato il 112 comunicando, intorno alle 14, quanto era appena accaduto. Una volta chiusa la comunicazione con la quale aveva fornito il suo indirizzo, si è sparato a sua volta alla testa, uccidendosi.
Dalle prime testimonianze raccolte dagli inquirenti nessuno tra i vicini avrebbero sentito litigare la coppia. Sarà dunque decisivo il racconto dei due figli, entrambi sotto choc per quanto accaduto, per ricomporre il quadro familiare e cercare di trovare una spiegazione a quanto accaduto. La palazzina in cui si è consumato l'omicidio-suicidio è inserita in un contesto residenziale dove la famiglia è conosciuta e ben voluta da tutti e l'accaduto ha lasciato tutti sgomenti. Cordoglio e stupore anche tra i colleghi della guardia giurata, descritta come lavoratore scrupoloso e sempre pronto ad aiutare i colleghi e chiunque avesse bisogno.