
Sono stati i carabinieri della Compagnia di Montepulciano. a svolgere le indagini che hanno portato a scoprire gli autori della rapina in abitazione (foto archivio)
Ha chiesto scusa alla donna, ieri mattina in aula. Per quello che aveva fatto, il 26 dicembre scorso, insieme ad altri due minorenni che sono stati denunciati a piede libero alla procura competente per concorso in rapina. Lui, 19 anni, un ragazzo incensurato e perbene, quel giorno aveva partecipato ad un colpo in un’abitazione di Torrita. Immobilizzando la proprietaria, buttata poi in terra. Mettendole le mani sugli occhi e sulla bocca mentre i ragazzini che erano entrati con lui rubavano gioielli di una certa importanza, denaro ed un cellulare della vittima.
Un episodio su cui i carabinieri della compagnia di Montepulciano avevano indagato in silenzio. Intensamente. Troppo grave perché i (presunti) responsabili non fossero assicurati alla giustizia. Così il 19enne, che vive in Valdichiana, era finito agli arresti domiciliari.
E ieri mattina si è svolta l’udienza davanti al gup Andrea Grandinetti. In aula il pm Silvia Benetti che ha seguito questa delicata vicenda che vede, ancora una volta, protagonisti dei giovanissimi. C’era l’imputato difeso dallo studio legale Angelo Loizzi di Bari, presente la donna rapinata e immobilizzata nella sua casa che si è affidata all’avvocato Michela Rossi. Il giovane ha patteggiato 2 anni e 6 mesi più 800 euro di multa. Inoltre ha risarcito la vittima, una 45enne che vive a Torrita, con 10mila euro. Oltre, come detto, alle scuse. Basta pensare che i gioielli che le sono stati rubati e mai ritrovati erano di valore.
La rapina con aggressione era accaduta il giorno di Santo Stefano, neppure sette mesi fa. A rendere ancora più grave la cosa il fatto che, secondo la ricostruzione degli investigatori, erano riusciti a farsi aprire la porta sostenendo di essere amici del figlio della donna. Non il maggiorenne, ma uno dei due minorenni segnalati alla procura competente a Firenze. Il più grande aveva tenuto ferma la padrona di casa, mentre i complici andavano dritti in camera da letto a prendere i gioielli. Un paio di collane d’oro, un paio di orecchini, portando via anche 300 euro ed un cellulare della donna. Poi erano scappati.
Avevano il volto coperto per non farsi riconoscere ma quando si erano tolti una sorta di passamontagna le telecamere di videosorveglianza del Comune li avevano ripresi. Di qui l’identificazione da parte dei carabinieri che volevano chiudere il cerchio su una rapina che aveva creato grande apprensione nella comunità locale. In un momento, peraltro, in cui da settimane c’era un’ondata di furti in tutta la provincia che non faceva dormire sonni tranquilli. Oltretutto, la donna torritese era stata colpita e strattonata, i medici le avevano dato tre giorni di prognosi. Al di là delle conseguenze fisiche erano state pesanti quelle a livello psicologico viste le modalità della rapina.
A svelare il fatto accaduto era stata la procura, stante l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti considerata la gravità e l’allarme che aveva creato nella popolazione.
Laura Valdesi