ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Errate valutazioni cliniche. Donna di quarant’anni subisce danni permanenti

La Corte di Appello di Firenze ha disposto un indennizzo di 800mila euro in seguito a quanto accaduto all’ospedale di Campostaggia dieci anni fa.

L’ospedale valdelsano di Campostaggia nel mirino per quanto accaduto ad una giovane donna nel 2015

L’ospedale valdelsano di Campostaggia nel mirino per quanto accaduto ad una giovane donna nel 2015

La Corte di Appello di Firenze ha disposto un indennizzo di 800mila euro a favore di una giovane donna (meno di 40 anni) residente in provincia di Siena, che, come riporta l’edizione fiorentina di ieri del quotidiano La Repubblica, ha subito molti e gravissimi danni fisici e morali da una serie di errate valutazioni cliniche delle sue condizioni di salute all’ospedale Campostaggia di Poggibonsi: perdita della vista, dell’equilibrio e di forza negli arti superiori, scosse elettriche a quelli inferiori e impossibilità di avvertire odori e sapori. Il tutto a causa di una trombosi dei seni venosi cerebrali non diagnosticata, nonostante le 6 visite al pronto soccorso per i fortissimi dolori di testa che accusava. La vicenda risale a dieci anni fa, esattamente a luglio 2015, ed in primo grado il Tribunale di Siena aveva disposto per la donna un risarcimento di 400mila euro, accogliendo il parere di consulenti che parlavano di ‘negligenza, imprudenza e imperizia grave da parte della struttura sanitaria’ e di ‘danno biologico da invalidità permanente al 90 per cento’.

Una vera odissea, quella vissuta dalla ragazza, che per sei volte si era vista rimandare a casa dall’ospedale valdelsano con terapie antidolorifiche che non attenuavano se non minimamente i suoi dolori. Era stata sottoposta anche ad un tac e ad una visita neurologica che, però, sempre secondo il quotidiano fiorentino, non avevano rivelato la vera natura del suo problema. Natura che era stata poi rilevata da un oculista a cui si era rivolta privatamente, che, riconosciuto il rigonfiamento sospetto del nervo ottico, l’aveva fatta ricoverare d’urgenza all’ospedale di Siena, dove i medici le avevano diagnosticato la trombosi dei seni venosi cerebrali. Nella loro sentenza, i giudici di appello, pur evidenziando "l’oggettiva difficoltà di interpretazione dei dati clinici" e "la concomitanza di altre patologie che comportavano sintomi di vario tipo" , sottolineano che la signora "non era stata mandata subito al reparto di neurochirurgia ai fini di un corretto trattamento" e che i medici "avevano sottovalutato e trascurato i sintomi. Tali errori, nel loro susseguirsi – conclude la sentenza di indennizzo – avevano determinato un mancato contrasto all’aggravarsi dell’ipertensione che, alla fine, ha causato il grave danno neurologico".