Al termine di una sorta di slalom i cui paletti più insidiosi sono stati rappresentati da improvvisi temporali e bufere di vento e pioggia, il Bravìo di Montepulciano cerca stabilità nella sua giornata più importante, la domenica della sfida con le botti, in onore del co-patrono, San Giovanni Decollato. E, provati dal maltempo, gli organizzatori (Magistrato delle Contrade e Comune) hanno già indicato le priorità: la corsa, in programma oggi, alle 18.30, va fatta, a costo di comprimere gli altri eventi, per anticipare l’eventuale maltempo. Il meteo incerto ha influito anche sul pubblico: per alcune contrade, in particolare quelle che non dispongono di spazi per la ristorazione al coperto, il bilancio della settimana è in chiaroscuro, anche se nelle serate-clou i visitatori sembrano esserci stati, come testimonierebbero i parcheggi congestionati e la viabilità ingolfata dalle auto posteggiate dappertutto. E anche tra gli operatori serpeggia un po’ di delusione.
Lo staff guidato dalla giovane Reggitrice, Irene Bettollini, in tandem con la macchina comunale, si è mostrato sempre all’altezza, anche nelle circostanze più impreviste. Dalle 9.30, in piazza Grande, estrazione delle posizioni di partenza, con l’uscita dei cortei, la sempre spettacolare marchiatura a fuoco dei singolari strumenti da gara, e le esibizioni dei quartetti di sbandieratori e tamburini. Alle 12 il cardinale Lojudice impartirà la benedizione agli spingitori e poi celebrerà il solenne pontificale nella chiesa del Gesù, stante l’indisponibilità della Cattedrale, al cui interno proseguono i lavori di restauro. Il corteo storico muoverà alle 15.30 dalla Colonna del Marzocco: i figuranti percorreranno lo stesso itinerario delle botti fino a piazza Grande, dove tamburini e sbandieratori, sul sagrato del Duomo, mostreranno la propria abilità. Il corteo concorre all’assegnazione dell’Arca d’argento, che premia in base a criteri di storicità e dignità della passeggiata; gli specialisti delle bandiere e dei tamburi si contenderanno invece il Memorial Trabalzini.
Poi l’attenzione si sposterà tutta sulla gara. Il numero delle favorite appare ristretto a tre nomi: Cagnano, con la coppia formata da Luca Benassi, Cittino, e Samuele Cesaroni, Fontone; Gracciano, che schiera Jacopo Gragnoli, Grandine, e Lapo Parissi, Mosto, e Talosa, con Simone Mosca, Chicchero, e Luca Rosi, Passatore. Un gradino più sotto i tecnici mettono Voltaia che, dopo un’indiscrezione sfuggita ad un atleta, pare intenzionata a presentare i fratelli Severini, Giacomo (una vittoria all’attivo) e l’esordiente Nicola. A contendersi le altre posizioni, ma tutte decise a ben figurare e magari a sorprendere, Collazzi (Alberto Bassanelli, Nemo, e Simone Pedagna, Appoggio), Le Coste (Gioele Benigni, Biascino, e Tommaso Grigiotti, Grigiottino), Poggiolo (Jacopo Parissi, Smania, e Giulio Santini, Tacito) e San Donato (Matteo Paganelli, White Kenyan, e Giacomo Tonini, Toro). Ai vincitori il bel panno per l’80° della liberazione con la marcia dei bambini del ’44, di Manuela Petti. Contrade aperte anche a pranzo, biglietto d’ingresso dalle 14.30, euro 3,5.