DIEGO MANCUSO
Cronaca

È il gran giorno del Bravìo. Montepulciano in festa con l’incognita meteo

Giorni di avvicinamento alla sfida tormentati dal maltempo. Partecipazione comunque elevata, tre Contrade partono favorite.

Al termine di una sorta di slalom i cui paletti più insidiosi sono stati rappresentati da improvvisi temporali e bufere di vento e pioggia, il Bravìo di Montepulciano cerca stabilità nella sua giornata più importante, la domenica della sfida con le botti, in onore del co-patrono, San Giovanni Decollato. E, provati dal maltempo, gli organizzatori (Magistrato delle Contrade e Comune) hanno già indicato le priorità: la corsa, in programma oggi, alle 18.30, va fatta, a costo di comprimere gli altri eventi, per anticipare l’eventuale maltempo. Il meteo incerto ha influito anche sul pubblico: per alcune contrade, in particolare quelle che non dispongono di spazi per la ristorazione al coperto, il bilancio della settimana è in chiaroscuro, anche se nelle serate-clou i visitatori sembrano esserci stati, come testimonierebbero i parcheggi congestionati e la viabilità ingolfata dalle auto posteggiate dappertutto. E anche tra gli operatori serpeggia un po’ di delusione.

Lo staff guidato dalla giovane Reggitrice, Irene Bettollini, in tandem con la macchina comunale, si è mostrato sempre all’altezza, anche nelle circostanze più impreviste. Dalle 9.30, in piazza Grande, estrazione delle posizioni di partenza, con l’uscita dei cortei, la sempre spettacolare marchiatura a fuoco dei singolari strumenti da gara, e le esibizioni dei quartetti di sbandieratori e tamburini. Alle 12 il cardinale Lojudice impartirà la benedizione agli spingitori e poi celebrerà il solenne pontificale nella chiesa del Gesù, stante l’indisponibilità della Cattedrale, al cui interno proseguono i lavori di restauro. Il corteo storico muoverà alle 15.30 dalla Colonna del Marzocco: i figuranti percorreranno lo stesso itinerario delle botti fino a piazza Grande, dove tamburini e sbandieratori, sul sagrato del Duomo, mostreranno la propria abilità. Il corteo concorre all’assegnazione dell’Arca d’argento, che premia in base a criteri di storicità e dignità della passeggiata; gli specialisti delle bandiere e dei tamburi si contenderanno invece il Memorial Trabalzini.

Poi l’attenzione si sposterà tutta sulla gara. Il numero delle favorite appare ristretto a tre nomi: Cagnano, con la coppia formata da Luca Benassi, Cittino, e Samuele Cesaroni, Fontone; Gracciano, che schiera Jacopo Gragnoli, Grandine, e Lapo Parissi, Mosto, e Talosa, con Simone Mosca, Chicchero, e Luca Rosi, Passatore. Un gradino più sotto i tecnici mettono Voltaia che, dopo un’indiscrezione sfuggita ad un atleta, pare intenzionata a presentare i fratelli Severini, Giacomo (una vittoria all’attivo) e l’esordiente Nicola. A contendersi le altre posizioni, ma tutte decise a ben figurare e magari a sorprendere, Collazzi (Alberto Bassanelli, Nemo, e Simone Pedagna, Appoggio), Le Coste (Gioele Benigni, Biascino, e Tommaso Grigiotti, Grigiottino), Poggiolo (Jacopo Parissi, Smania, e Giulio Santini, Tacito) e San Donato (Matteo Paganelli, White Kenyan, e Giacomo Tonini, Toro). Ai vincitori il bel panno per l’80° della liberazione con la marcia dei bambini del ’44, di Manuela Petti. Contrade aperte anche a pranzo, biglietto d’ingresso dalle 14.30, euro 3,5.