
C’è chi ha iniziato la domenica, di buon mattino, percorrendo sedici chilometri di corsa, per poi unirsi al ‘suo’ corteo...
C’è chi ha iniziato la domenica, di buon mattino, percorrendo sedici chilometri di corsa, per poi unirsi al ‘suo’ corteo storico, e chi quel corteo l’ha ‘vestito’, trovando i costumi adatti ai tanti (alla fine, una sessantina, dai bambini ai più anziani) che hanno voluto indossare, con orgoglio, i propri colori. Scorci di vita di contrada, a Montepulciano, nella prima domenica successiva al Bravìo, dedicata al corteo della vittoria e alla messa di ringraziamento. Cagnano, la trionfatrice della massacrante sfida con le botti, l’ha affrontata con particolare leggerezza e con l’entusiasmo di chi non conosceva il gusto del successo da ben 41 anni. Così chi ha iniziato di corsa l’assolata giornata festiva è stato, tanto per non perdere l’abitudine, Samuele Cesaroni, detto ‘Fontone’, che in coppia con Luca Benassi, detto ‘Cittino’, ha dominato la gara del 31 agosto. Mentre a districarsi tra velluti, bandiere e tamburi, per non scontentare nessun figurante, è stato – aiutato dal suo prezioso staff – Luca Tonini, il rettore verdeblu, che ammette di ‘galleggiare’ ancora sull’incredibile gioia provata al termine del Bravìo 2025. Il corteo ha portato con orgoglio il panno dipinto da Manuela Petti, attraversando tutto il corso, tra due ali ininterrotte di turisti (segno di un’evidente ripresa degli arrivi); e, dopo essere stato ripreso da migliaia di smartphone, ha ricevuto accoglienza nella chiesa di Sant’Agnese, da don Domenico, da sempre molto vicino al mondo delle contrade. Negli anni ha visto e apprezzato l’impegno di chi si è sacrificato per far crescere Cagnano. Fa riferimento a una dirigenza che ha definito ‘gentile’ e a un popolo che ha contribuito, tutto, al successo. I figuranti hanno quindi ripreso la marcia, percorrendo lo stesso itinerario delle botti per giungere in piazza Grande.
Diego Mancuso