
Il restauro di questo complesso gioiello del ’500 sarà presentato in autunno. Il pezzo forte è l’opera scritta del ’600 in cui il vicario generale della Diocesi. racconta una documentatissima storia di tutte le famiglie di Montepulciano.
Nel centro storico di Montepulciano c’è un autentico gioiello che pochissimi conoscono ma che potrebbe progressivamente diventare un polo primario di valorizzazione culturale. È il complesso architettonico del Conservatorio San Girolamo, che attraversa ben cinque secoli di storia della città: fu infatti edificato nel ‘500 come fortezza medicea, poi utilizzato come convento, infine, dalla metà del XVIII secolo fino alla fine della seconda guerra mondiale, come sede di istituto educativo. Oltre 3.000 metri quadrati di superfice fuori terra (in aggiunta a soffitte e spazi accessori), un sotterraneo di circa 1.000 metri quadrati, un capolavoro del barocco, la Chiesa di San Bernardo, opera settecentesca di Andrea Pozzo, inserita nell’immobile, occupato per metà dalla caserma della Compagnia Carabinieri di Montepulciano: questi alcuni elementi che danno un’idea della consistenza dell’edificio. E poi uno straordinario patrimonio artistico e culturale presente all’interno, custodito con grande cura da una fondazione, presieduta da Marcello Berna, e ora alle soglie di un concreto percorso di valorizzazione.
Il primo frutto di questa rinnovata volontà si chiama ‘Memoria poliziana’, uno spazio che sarà inaugurato nel prossimo autunno, insieme ad altri importanti lavori di restauro, e che La Nazione ha visitato, in anteprima. Artefici di questa operazione sono il presidente Berna, ex-dirigente di banca, al quale nessuno, per dinamismo e lucidità, attribuirebbe gli ottantasette anni che certifica l’anagrafe, nipote di Federico del Corto, presidente negli anni ’20-’30, e Riccardo Pizzinelli, architetto, studioso e ricercatore, presidente della Società Storica Poliziana.
"Tutto è nato quando abbiamo saputo che veniva messa in vendita, da un privato, una pregevolissima collezione di libri antichi" spiega Pizzinelli. "E allora, con Berna, ci siamo detti ‘perché non la compriamo noi, unendo le forze del Conservatorio con quelle della Società Storica, considerato anche nel San Girolamo potrebbe trovare collocazione ideale?’. Abbiamo quindi ottenuto un contributo del Comune e un altro, importante, dalla mai troppo compianta Prof.ssa Grazia Marchianò, che fin dall’inizio ha sostenuto il progetto, donandoci anche parte della sua biblioteca e lo studiolo del marito, il prof. Elemire Zolla".
"Per arrivare ai circa 50.000 euro necessari per completare l’operazione – prosegue Pizzinelli – ci siamo appellati alla sensibilità di altre istituzioni e dei privati, che hanno creduto nell’obiettivo. Così, conformemente agli scopi statutari della Fondazione, è stata ristrutturata una porzione centrale del Conservatorio, dove ora sono custoditi i libri (già in corso di inventariazione, anche per realizzare un catalogo) e dove è possibile riunirsi per studiare o progettare altre attività culturali". Il pezzo forte della collezione è, al momento, il cosiddetto ‘Cocconi’, un manoscritto del ‘600 in cui l’ecclesiastico Silvano Cocconi, allora vicario generale della Diocesi, scrive un’attendibile, documentatissima storia di Montepulciano, famiglia per famiglia. Uscendo dall’ ‘ufficio della memoria’, si accede alla parte del San Girolamo che ospita il museo, l’antica farmacia officinale e un preziosissimo archivio, che per venti anni fu analizzato e studiato da Ilio Calabresi, redattore della Treccani. I locali sono ora soggetti a lavori di manutenzione che stanno rivelando la presenza di altre preziose opere d’arte, probabilmente oggetto di presentazione al momento dell’inaugurazione.