
Cala il sipario sulla ’tre giorni’, che ha visto protagonisti politici, economisti, accademici e studenti universitari
Si è chiusa ieri a Palazzo pubblico la VI Conferenza sull’Europa del Futuro, che ha visto protagonista in mattinata il vice presidente della Commissione Europea Raffaele Fitto con un intervento sulle Politiche europee di coesione e la necessità di dare maggiore flessibilità al bilancio relativo ai vari interventi, in modo da semplificare le procedure e perseguire una flessibilità, in grado di facilitare anche la realizzazione dei progetti Pnrr.
Nel pomeriggio è stata invece la volta di un’altra voce da Bruxelles: quella dell’europarlamentare Pd, Dario Nardella, relatore con il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, la parlamentare europea dei Verdi Cristina Guarda e la dg della Direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale dell’Ue, Elizabeth Werner. Dal tavolo, coordinato da Agnese Pini, direttrice del Qn-La Nazione-Il Resto del Carlino-Il Giorno, sono emersi spunti sulle modifiche da apportare al Mercosur e le strategie per rendere il settore agricolo competitivo nonostante i dazi Usa in arrivo. Il tutto, tenendo d’occhio i cambiamenti geo-politici e climatici, che vanno affrontati dall’Europa in modo unitario.
Il gran finale è stato affidato invece all’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, che ha ripercorso le tappe di quel "grande progetto politico", tracciando la road map dei passi da compiere in futuro.
Organizzata da Vision Think Thank di Francesco Grillo, in collaborazione con European University Institute, Università di Siena, Warsaw Institute, Bruegel, Institute of European Policy Making della Bocconi e School of Government della Luiss, la Conferenza ha visto come partner aziendali Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena, e come media partner l’agenzia The Conversation; il gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale con La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno) e la Rai.
L’evento ha visto in questi tre giorni la partecipazione di università, media, imprese e istituzioni che considerano l’Europa una priorità. Tra incontri, dibattiti e gruppi di lavoro ristretti, è stata creata a Siena (tra la Certosa di Pontignano e la Sala delle Lupe a Palazzo pubblico) una piattaforma multipartisan e interdisciplinare, frutto dell’entusiasmo di molti studenti e della saggezza dei leader europei.
Sette i punti contenuti nel documento finale elaborato dai partecipanti alla Conferenza sull’Europa del Futuro: la difesa comune e il rapporto con il welfare; la scommessa sulle politiche verdi in una prospettiva di competitività; le sfide dell’Intelligenza artificiale; l’analisi del biolancio europeo nell’ottica di una riforma e di una semplificazione dell’accesso alle risorse; la necessità di trasformare le guerre commerciali in un’opportunità. Infine le azioni positive necessarie per riformare la democrazia e la cittadinanza europee, rendendo politicamente fattibile una maggiore integrazione, e i processi decisionali indispensabili affinché l’Europa possa decidere meglio e più rapidamente.
La Conferenza di Siena ha quindi voluto consolidare una piattaforma di idee nuove in un contesto multipartisan, coinvolgendo le cinque principali fondazioni politiche europee rappresentative dei maggiori partiti europei: the Foundation of European Progressive Studies; the Konrad Adenauer Stiftung, the Green European Foundation; the Institute of European Democrats.
Visione strategica, pensiero critico e apertura al confronto sono dunque i cardini scelti dall’organizzatore Grillo per guardare alle sfide del futuro con maggiore consapevolezza.