
Curzio Bastianoni, noto intellettuale, già assessore alla cultura e profondo conoscitore della storia locale,. interviene nel dibattito sul. progetto. ‘tubone’
"Il tubone sarebbe come un elefante in una cristalleria", sono queste le parole di una figura centrale nella vita culturale di Colle, Curzio Bastianoni. Noto intellettuale e già assessore alla cultura e profondo conoscitore della storia locale, che interviene nel dibattito sul discusso progetto del "tubone", che coinvolge il sistema delle gore.
Bastianoni, quanto sono importanti le gore per la città? "Penso che il sistema gore sia identificativo della nostra città. Si è sviluppato nel corso di un millennio e poi ha formato la storia di Colle. Senza le gore, Colle non sarebbe quella che è".
Cosa pensa del progetto del "tubone"? "Quello che posso dire è che intervengo su ciò che conosco. Le gore sono sensibili e delicate, il lavorarci vicino mi sembra pericoloso, perché è come far entrare un elefante in una cristalleria. Il rischio c’è. Bisogna tutelare le gore ed a quanto ho avuto modo di capire, il progetto del ‘tubone’ così come ideato sarebbe quell’elefante in una cristalleria".
Crede nell’energia idroelettrica? "Credo fermamente nell’energia idroelettrica, ma deve esserci una sistemazione delicata delle gore ed un riutilizzo delle stesse. Decenni fa c’era un progetto dell’Enel che dava lo stesso risultato di quello che viene richiesto ora con la messa in opera del Tubone, ma senza un intervento così massiccio. Sono anche convinto che la portata attuale dell’acqua non consenta di fare ciò che è previsto dal progetto del tubone".
Le gore sono Colle? "Si pensi che la gora Aldobrandina risale a metà dell’anno Mille ad opera dei benedettini a Spugna. Già loro avevano capito che il sistema gore è vantaggioso. Di questa importanza ne parlo in un articolo scritto insieme a Luca Trapani sul bollettino degli Amici dell’Arte. Un altro articolo sulle gore uscirà sulla Miscellanea Storica della Valdelsa".