
L’assessore regionale Simone Bezzini ha tenuto ieri il. proprio e atteso incontro di rendicontazione del mandato nella sua Colle di Val d’Elsa, al Museo San Pietro
Cinque anni senza mai arrendersi. Un impegno collettivo per il diritto alla salute. Sceglie questo tema l’assessore regionale Simone Bezzini, per il proprio incontro di rendicontazione del mandato nella sua Colle di Val d’Elsa, al Museo San Pietro, da titolare della Sanità della giunta guidata da Eugenio Giani (intervenuto all’incontro) da ottobre 2020. Intervistato dalla giornalista Giulia Maestrini, Bezzini ricorda gli inizi del proprio percorso politico, davanti a una platea ampia di amministratori, primi cittadini, di esponenti del Pd, di professionisti della sanità, di rappresentanti di sindacati e associazioni. Seduto in prima fila, il sindaco Piero Pii.
"Al tempo dell’insediamento nell’autunno di cinque anni fa - dice Bezzini - eravamo nella seconda ondata pandemica: un sistema a dura prova. Ma siamo riusciti grazie a un gran lavoro di squadra, tra la collaborazione tra enti locali e il notevole impegno del volontariato. Un modello organizzativo dai grandi risultati. Ne menziono uno: l’eccesso di mortalità in Toscana per Covid, è sparito un anno prima rispetto al resto del Paese. Lo dicono i dati".
Di fronte a quel grave scenario, il rischio di un cortocircuito economico... "Tutti, a parole, sono per la sanità pubblica, però nella realtà si ha la sensazione di una ‘guerra non dichiarata’ al sistema universalistico. Non dobbiamo alzare bandiera bianca. E chiediamo un atteggiamento più costruttivo al governo nazionale".
Indica punti fondamentali, Bezzini: "Risorse, personale, cambiare regole che allocano risorse verso il privato a scapito del pubblico. Chi ha più dipendenti nel pubblico, è penalizzato. Non c’è un governo adeguato della spesa farmaceutica e buttiamo via soldi. Un quadro paradossale". Senza affrontare tali temi, spiega Bezzini tra gli applausi, non si dà una prospettiva alla sanità pubblica.
Paolo Bartalini