CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, incontro con il cardinale Lojudice

Visita dei sindacati nazionali all’arcivescovo, poi il confronto in Comune con Capitani e Michelotti

La delegazione di Beko con i sindacati nazionali è stata ricevuta dal cardinale

La delegazione di Beko con i sindacati nazionali è stata ricevuta dal cardinale

E’ stata una visita di cortesia quella dei sindacati nazionali di categoria al cardinale Augusto Paolo Lojudice, che ieri mattina ha ricevuto una delegazione dei lavoratori dello stabilimento Beko di Siena accompagnati da Barbara Tibaldi (Fiom Cgil), Massimiliano Nobis (Fim Cisl) e Gianluca Ficco (Uilm Uil). Insieme a loro, anche i sindacati senesi rappresentati da Massimo Martini (Uilm), Daniela Miniero (Fiom) e Giuseppe Cesarano (Fim) e le Rsu. Fin dall’inizio della vertenza c’è sempre stato un filo diretto tra l’arcivescovo e i 299 lavoratori del sito di viale Toselli. "E’ stato un dialogo – sottolinea Gianluca Scarnicci, portavoce del cardinale – che non si è mai interrotto. I lavoratori infatti, sin dal primo momento, hanno potuto contare sul sostegno e sulla vicinanza del vescovo che a dicembre dello scorso anno li portò anche da Papa Francesco".

Dopo l’incontro con l’arcivescovo, la delegazione si è diretto a Palazzo pubblico, dove era attesa dal vice sindaco Michele Capitani e dal parlamentare senese di FdI, Francesco Michelotti. Qui è stato fatto il punto sulla negoziazione tra Invitalia (che lunedì ha formalizzato la proposta di acquisizione dello stabilimento) e Duccio Immobiliare, proprietaria dell’immobile. Questa mattina invece è prevista l’assemblea dei lavoratori, ai quali saranno illustrati lo stato della vertenza e le future mosse. In primis la riunione al ministero (in calendario il 25 luglio) del tavolo sugli ammortizzatori sociali: qui i sindacati non intendono firmare finché non sarà perfezionata l’acquisizione del sito e finché non ci saranno garanzie di un soggetto industriale pronto alla reindustrializzazione.

C’è poi da discutere un altro punto fondamentale: è infatti da verificare se la cassa integrazione ordinaria per il sito di Siena può continuare fino a fine anno o se sia già stato esaurito il monte delle ore autorizzate. Nella seconda ipotesi, è verosimile che possa servire un accordo ad hoc per agganciarla all’articolo 7 del decreto legge 92 del 2025, pubblicato venerdì scorso in Gazzetta Ufficiale, per arrivare con la copertura economica fino alla fine dell’anno. Il 31 dicembre infatti è stabilita in modo inderogabile la cessazione della produzione nello stabilimento di viale Toselli.

Infine c’è il capitolo relativo alle uscite volontarie: si tratterebbe di 35 lavoratori che, o perché vicini alla pensione o perché hanno in tasca già una nuova proposta di impiego, hanno chiesto di poter attingere agli incentivi messi sul piatto dall’azienda.