
Il direttore Giovanni Bova
Il caldo eccessivo e prolungato e la maggior affluenza a Siena per il Palio sono i due ingredienti del mix dell’emergenza che ci fanno guardare al pronto soccorso delle Scotte, cui ricorrono oltre 200 persone al giorno. "Gli accessi quest’anno sono più alti dell’anno scorso - inizia il dottor Giovanni Bova, direttore del Pronto soccorso –: fino al 2024 non superavamo i 200 accessi, quest’anno è già accaduto una ventina di volte, con picco di 240".
Direttore, quale è il trend?
"Domenica 22 giugno abbiamo avuto il minor numero di accessi, 165; per il resto del periodo la media è di 190 ingressi. Con una caratteristica: i giorni di maggior afflusso sono a ridosso del weekend, il venerdì e il lunedì. Lunedì 23 giugno sono arrivate 217 persone, lunedì 30 giugno sono state 219 e ieri (martedì per chi legge) 200".
Il caldo ma non solo?
"Il Palio in realtà tiene lontani i senesi dall’ospedale. Ma il Pronto soccorso delle Scotte è di secondo livello,, riferimento per tutta la provincia e per l’area vasta. Il territorio dunque ci invia pazienti extra-Palio, indipendentemente dalla festa. A questi si aggiungono persone in vacanza, turisti in visita alla città e anche al Palio".
Il caldo eccessivo come si manifesta?
"Le difficoltà per cui si viene in ospedale vanno da eritemi solari, crampi e dolori muscolari, fino a ’colpi di calore’: in questi giorni abbiamo avuto due casi, una persona è arrivata intubata. Poi ci sono gli accessi legati a traumi, incidenti; è aumentato il numero di pazienti psichiatrici, così come sono di più gli anziani in difficoltà, con problemi di disidratazione e peggioramento dello stato generale. Infine ci sono casi virali, anche di Covid. A questa casistica si aggiungono fenomeni di violenza notturna, soprattutto fra giovani, di eccesso di alcool, per cui anche di notte c’è chi viene in ospedale".
Quali i soggetti più a rischio con il caldo?
"Cardiopatici, soggetti con patologie renali e neurologiche. Tutti coloro che risentono della perdita di sale e di idratazione insufficiente. Va detto che lo scambio termico fra organismo e ambiente è difficile anche di notte, per cui viene meno il ristoro notturno".
Il personale?
"Siamo a pieno organico, con rinforzo del servizio previsto in caso di necessità . Del resto, come in tutti i periodi di festa, c’è maggior ricorso all’ospedale dal territorio".
Paola Tomassoni