
Grazie alla segnalazione della sala operativa della polizia stradale di Fiano Romano, su indicazione dei carabinieri,. la Stradale di Orvieto ha intercettato i truffatori
"Carabinieri di Torino: volevamo avvisarla che sua nuora ha avuto problemi con la giustizia e che per poterli risolvere ha bisogno di una somma di denaro di 6.000 euro che dovrà consegnare a un carabiniere che a breve verrà presso la sua abitazione". Così ha avuto inizio la disavventura di un’anziana donna di Abbadia San Salvatore, che ha consegnato al finto militare, avvolti in un panno bianco, denaro e monili d’oro.
Il malvivente si è poi allontanato a bordo di una Panda insieme a un complice, minorenne. Ma i due hanno fatto poca strada. Poco dopo, infatti, sono stati rintracciati e arrestati dalla polizia. Grazie alla segnalazione della sala operativa della polizia stradale di Fiano Romano, su indicazione dei carabinieri, quelli veri, gli agenti della Stradale di Orvieto hanno intercettato l’auto dei truffatori al chilometro 479 dell’A1. I due, già noti alle forze dell’ordine, incalzati dagli agenti con domande specifiche sui motivi del loro viaggio in autostrada, hanno finito per ammettere di essere coinvolti nella truffa ai danni della pensionata. A quel punto il minore ha estratto dalla tasca dei pantaloni, avvolti in un panno bianco, i gioielli, e da un calzino il denaro. I successivi accertamenti, grazie anche alla collaborazione dei carabinieri di Abbadia San Salvatore, confermavano la truffa. La vittima ha riconosciuto il falso militare a cui aveva consegnato soldi e gioielli. I due truffatori sono stati quindi arrestati e messi a disposizione della autorità giudiziaria competente. Il minorenne è stato associato presso l’Istituto Penale per Minori di Firenze, e l’altro presso la Casa di reclusione di Terni.
Da qualche tempo a questa parte anche nella nostra provincia si sono registrate numerose truffe agli anziani con questo stratagemma. Le vittime vengono contattate sul telefono fisso da un finto avvocato o da un finto carabiniere con la scusa che un loro congiunto ha provocato un grave incidente o comunque è nei guai con la giustizia e deve pagare una cauzione per essere rimesso in libertà. Poi, scatta la seconda parte del piano: un complice bussa alla porta della vittima di turno per ritirare soldi e gioielli. A volte gli autori del trucco riescono a mettere le mani sul bottino, altre, invece, il raggiro va a vuoto. Può capitare, infatti, che la vittima non cada nel tranello e che ad attendere i malviventi ci siano le forze dell’ordine oppure che gli artefici della truffa vengano beccati poco dopo. Come nel caso della pensionata di Abbadia San Salvatore.