
Riccardo Vannetti, capogruppo Pd in consiglio comunale a Colle, ancora una volta vittima di attacchi omofobi sulle pagine social
"Non ho ancora deciso cosa fare, ma so cosa non farò: non resterò inerte". Il giorno dopo la grave offesa omofoba ricevuta via social, la terza da quando è sceso in politica, il capogruppo al consiglio comunale di Colle, Riccardo Vannetti, è deciso a far valere le sue ragioni nelle sedi opportune. Mercoledì scorso, a commento di alcune sue dichiarazioni politiche riportate da questo giornale, su di un gruppo Facebook è apparso un post gravemente offensivo che, con un’espressione irripetibile ma inequivocabile, gli ha intimato di tacere. Il post è stato rimosso dall’amministratore del gruppo (ringraziato dallo stesso Vannetti) che ne ha anche espulso l’autore, rimanendo però visibile per circa un’ora e suscitando lo sdegno di forze politiche e dei loro dirigenti a livello comunale, provinciale e regionale.
"Questo, purtroppo, non riesce a scalfire i sentimenti di schifo, sdegno e sgomento per i continui attacchi che emergono in certe pagine, denigrandomi – continua Vannetti – Come è ormai sotto gli occhi di tutti, gli attacchi non sono rivolti solo al mio operato, ma spesso proprio contro la mia persona, ma non tacerò. Non lo farò per diversi ordini di motivi. Non tacerò perché da due anni a questa parte è stato un crescendo di gravità degli attacchi, da velate allusioni ad espressioni crude, volgari e inaccettabili. Cos’altro devo aspettarmi, adesso? Di essere aggredito per strada? Non tacerò nell’interesse della comunità, perché non vorrei più ricevere messaggi strazianti e preoccupanti di giovani e di genitori come quelli che ho ricevuto oggi. Non tacerò perché se la realtà di Colle è questa bisogna cambiarla. Trovo pressoché irricevibile la solidarietà della maggioranza con i suoi se ed i suoi ma, provo solo schifo e sgomento per l’accaduto – conclude – Le condanne devono essere ferme, non ho bisogno dei loro distinguo, né ne ha bisogno la comunità colligiana. Per quanto mi riguarda, tre indizi fanno una prova…".
A questa posizione si accoda il Pd colligiano: "A Colle abbiamo un grosso problema politico e sociale e crediamo che ormai questo clima non sia più tollerabile – afferma il segretario Enrico Galardi – Così non si può più andare avanti. Riteniamo che l’amministrazione comunale abbia il dovere di fare qualcosa di concreto per calmare gli animi e ristabilire le basi di una vita civile, basata sul rispetto anche tra persone portatrici di ideologie opposte. Lanciamo un appello all’intera maggioranza, ma stavolta ci aspettiamo qualcosa di concreto, i fatti purtroppo dimostrano che una mozione sulla ‘comunicazione gentile’ non è più sufficiente. Ringraziamo le forze di maggioranza per la solidarietà espressa a Vannetti, ma respingiamo al mittente quanto affermano riguardo all’estraneità della loro parte politica-civica in questi orribili episodi; c’è una responsabilità ovviamente collettiva e chi governa ha il compito di intervenire in modo fermo, senza se e senza ma".