
Il virus viene trasmesso dalle zanzare (Foto di repertorio)
Pisa, 29 luglio 2025 – Al momento non si registrano positività, ma la sorveglianza veterinaria è stata attivata nell’ambito del Piano regionale di sorveglianza. L’Asl Toscana Sud Est, come già in passato, è in campo per monitorare il virus West Nile, che negli ultimi giorni è stato registrato in altre parti d’Italia, con il rischio dell’insorgere di gravi malattie neurologiche trasmesse dagli insetti vettori.
La sorveglianza si esplica con l’analisi dell’avifauna, di animali trovati morti (grazie alla collaborazione con Province e Atc) o di uccelli stanziali: per il 2025 è previsto il prelievo di campioni da avifauna in almeno 250 esemplari nella provincia di Arezzo, 300 in quella di Siena, 300 in quella di Grosseto. Nei primi sei mesi dell’anno sono state raccolte 203 carcasse in provincia di Arezzo, 337 a Siena, 138 a Grosseto.
Previsto un monitoraggio delle zanzare, principali vettori di trasmissione del virus: nel territorio dell’Asl Toscana Sud Est sono attive 26 trappole per la cattura degli insetti, che avviene di notte ogni 15 giorni. Attività che con altre hanno l’obiettivo di mappare la circolazione virale sul territorio, attivando rapidamente le misure di contenimento, anche a tutela delle donazioni di sangue, organi e tessuti. Attualmente nelle province di Grosseto, Siena e Arezzo la sorveglianza del 2025 non ha evidenziato positività ai virus West Nile e Usutu negli uccelli, negli insetti o negli equidi.
La parola all’infettivologo
Attenzione, monitoraggio e test sulle sacche di sangue dei donatori. Febbre del Nilo, West Nile, il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda appunto nel distretto West Nile da cui prende il nome. La Toscana nella mappa dell’Istituto superiore della sanità è «bianca». «Questo non significa che non ci siano casi, potremmo averne asintomatici». Il direttore dell’unità operativa di Malattie infettive di Pisa, Marco Falcone, parla della «situazione tranquilla nella nostra regione», ma anche delle misure prese e da prendere.
Professore, com’è il quadro?
«Il numero di casi registrati è quasi zero, differentemente da quanto sta accadendo nel Lazio, soprattutto a Latina. Non abbiamo avuto infezioni recenti».
Quindi, il rischio di contrarre la malattia qui è ridotto?
«A Latina sono stati riscontrati due casi gravi su oltre 20 certificati, questo perché l’allerta è alta e in presenza di febbre, si effettua il test. Da noi, non essendoci al momento allarme, non si fanno i test ma non è da escludere che ci siano malati asintomatici o con pochi sintomi».
E come si scopre?
«Con test sierologici Igm e Igg, ma esistono anche test molecolari sul sangue».
Come si trasmette?
«Con le punture di zanzara Culex».
I sintomi?
«Possono non esserci, essere lievi, simili a quelli influenzali con dolori osteoarticolari. Nell’1-2%, sono più gravi con cefalea intensa e confusione mentale».
Quando andare in ospedale?
«Quando il mal di testa non passa neppure con i medicinali e quando subentra il disorientamento, non si ricordano bene le cose. Allora è bene farsi valutare».
La prevenzione?
«Non esiste un vaccino. Si fa sorveglianza veterinaria, sugli animali, e sull’uomo. Si mettono in campo misure nei confronti delle donazioni di sangue ed emocomponenti, organi e tessuti. E poi occorre ridurre il più possibile l’esposizione alle punture di zanzare, utilizzando le zanzariere, repellenti, pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe di tessuto spesso, evitare ristagno di acqua e cambiare di sovente l’acqua nelle ciotole degli animali».
Il periodo di incubazione?
«Varia da pochi giorni ad alcune settimane».
Altre malattie simili?
«Il virus Toscana, una malattia (arbovirosi) simile alla febbre del Nilo scoperto e identificato proprio in Toscana trasmesso da zanzare e pappataci o il Chikungunya, 7 anni fa su questo fronte la sorveglianza fu massima».