
La diagnosi è fatta con specifici esami microbiologici sui casi gravi. in ospedale
Qualche giorno fa la morte di una donna di 82 anni nel Lazio per il virus West Nile, in seguito a puntura di una zanzara. E’ scattato subito l’allerta virale per una malattia che si manifesta spesso con una sintomatologia simil influenzale. "Il West Nile non è un nuovo virus ed è tipico della stagione caldo-umida, non sono frequenti i casi in Toscana, le regioni Italiane che negli anni passati hanno presentato il maggior numero di casi sono sono Emilia Romagna e Veneto. L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, di qualche giorno fa, riferiva finora di 5 casi diagnosticati: 4 legati ad una forma neuroinvasiva e uno accompagnato solo da febbre", spiega il professor Mario Tumbarello, direttore di Malattie infettive e tropicali alle Scotte e della Scuola di specializzazione universitaria.
Professore, cos è la ‘febbre del Nilo? "E’ una malattia causata da un virus trasmesso dalle zanzare, non esiste il contagio diretto per contatto da uomo a uomo, serbatoio dell’infezione sono gli uccelli selvatici e oltre all’uomo possono essere infettati diversi animali. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta è generalmente di 7-14 giorni. E’ un virus conosciuto da tempo, il primo caso si è osservato in Uganda (nella regione ad ovest del Nilo) più di una cinquantina di anni fa. Il vettore è la zanzara e quindi da noi circola prevalentemente in estate, tanto che ha fatto scalpore che il primo dei 5 casi accertati quest’anno sia stato diagnosticato in Piemonte a fine marzo".
Il periodo è insomma questo. "Sì, dunque il piu’ deve ancora arrivare. Alle Scotte non abbiamo ancora avuto casi di West Nile, ma non mi stupirebbero. Tra l’altro oggi si viaggia molto e anche a Siena arrivano turisti da tutto il mondo, insomma siamo piu’ esposti di ieri ad alcuni tipi di malattie infettive".
Come si manifesta il virus? "L’80% degli infetti sono paucisintomatici o del tutto asintomatici, quindi non vengono in contatto con il sistema sanitario; il restante 20% manifesta qualche sintomo. Pertanto solo in questi casi ce ne accorgiamo. Si manifesta spesso con sintomi similinfluenzali, febbre, anche alta, artomialgie e stanchezza. In alcuni rari casi c’è interessamento del sistema nervoso centrale che può provocare una meningoencefalite, sono questi i casi più gravi. La diagnosi è fatta con specifici esami microbiologici sui casi più gravi che finiscono in ospedale. Ma è solo la punta dell’iceberg".
La prevenzione? "Non esiste vaccino, né un farmaco antivirale specifico. L’unica forma di prevenzione è ripararsi dalla puntura della zanzara. Ecco, con i cambiamenti climatici cui ormai assistiamo dovremmo forse ripensare a come sia utile dotare le nostre abitazioni di zanzariere. All’aperto è praticamente impossibile evitare tutte le punture di zanzare, anche utilizzando i noti spray repellenti. Dunque eliminare del tutto i rischi è impossibile, ma con qualche accorgimento possiamo difenderci e limitarli".
Altri virus in circolazione nel periodo estivo? "Con lo stesso vettore, le zanzare, c’è la Dengue: l’allarme non è tanto per i casi arrivati con turisti o persone provenienti da aree dove la malattia è endemica, ma quando la malattia colpisce una persona non reduce da un viaggio, ma che l’ha contratta qui da noi. Come è avvenuto l’anno scorso ad esempio anche nella zona di Siena. Quest’anno alle Scotte non abbiamo ancora avuto casi, ma non sarei stupito se ne arrivassero".
Paola Tomassoni