
Un percorso a piedi, in cerca di storia ma anche di sentieri ombregggiati
Il Montalbano, a dispetto dell’altitudine modesta, offre luoghi ombreggiati al riparo del bosco per allontanarsi dalla calura. Tra gli altri, ci sono i luoghi attraversati dalla Via Medicea: un itinerario ad anello che consente di scoprire in una giornata una parte di questo lungo cammino, parte da Bacchereto, uno dei paesi attraversati che più ha da raccontare ai visitatori. Come testimonia il Museo delle Maioliche, qui si producevano orci e vasellame di alta qualità, usati anche negli ospedali di S. Maria Nuova e degli Innocenti a Firenze, del Dolce a Prato e del Ceppo a Pistoia. Lo stesso Leonardo da Vinci vi si recava fin da bambino, perché qui la famiglia della nonna aveva una fornace.
Dalla piazza del paese si seguono le indicazioni della Via Medicea su via Fontemorana fino all’imbocco del sentiero che si inerpica nel bosco. Due chilometri di salita conducono alla Fonte dello Scodellino: dopo il dovuto ristoro, si svolta a destra sul crinale e in 4 km si raggiunge la Torre di Sant’Alluccio. Quello che oggi è un rudere, fu un rifugio per i viandanti che nei secoli passati prediligevano alture come questa per evitare le insidie della paludosa pianura sottostante, in primis la malaria. Qui si intersecavano infatti i cammini diretti a Roma, come le Vie Romee e la Via Francigena, e quelli per Santiago de Compostela o per la più vicina Pistoia: chiamata "piccola Santiago italiana" perché custodisce l’unica reliquia di San Giacomo fuori dalla città galiziana.
Tornando indietro di pochi passi, si lascia la Via Medicea per il sentiero CAI 805, che in 3 km riporta a Bacchereto. Il percorso è lungo 10,3 km, con 440 m di dislivello.
Andrea Cuminatto