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"Un’edizione essenziale che ha rafforzato il senso della ricorrenza"

Daniela Toccafondi, presidente del Pin-Polo universitario città di Prato si dice entusiasta dell’edizione 2025 del Corteggio, tradizionale appuntamento della festa...

Il tradizionale rullo di tamburi

Il tradizionale rullo di tamburi

Daniela Toccafondi, presidente del Pin-Polo universitario città di Prato si dice entusiasta dell’edizione 2025 del Corteggio, tradizionale appuntamento della festa di Prato che coincide con la Natività della Madonna. "E’ stata un’edizione che definirei essenziale – afferma – Molti elementi sono stati eliminati o ridimensionati, considerata la situazione di emergenza. Secondo me, però, il Corteggio storico in questo modo è riuscito ancora di più a valorizzare quel momento culmine che è l’ostensione del Sacro Cingolo appartenuto a Maria. Un momento intimo e di preghiera insieme al vescovo Giovanni Nerbini che ha sottolineato la particolarità di questo 8 Settembre facendo un intervento al termine del rito, intervento che normalmente non è previsto". Per Toccafondi il Corteggio 2025 in forma ridotta "ha rispettato e anzi valorizzato il momento clou della festa in un periodo in cui la città ha bisogno di ritrovarsi. Comunque c’era la rappresentanza di tutti i comuni gemellati e del territorio, non mancava praticamente niente. Era solo più circoscritto". Insomma per Toccafondi si "è rispettato il programma della tradizione".

La presidente del Pin da pratese doc ricorda le edizioni indietro nel tempo quando "il Corteggio si faceva nel tardo pomeriggio. A me piaceva molto perché era un’occasione più fruibile per le famiglie ed i bambini. Io stessa da piccola partecipavo sempre con i miei familiari: l’appuntamento spostato al dopocena è meno riservato alle famiglie. E se ai nostri figli e nipoti non facciamo vivere in maniera piena e completa questa tradizione si rischia di trovarsi di fronte ad uno stato di disaffezione verso un rito identitario con quello dell’8 Settembre. Rivaluterei la possibilità di anticipare la sfilata al pomeriggio. Forse quella del 2025 è stata una delle ostensioni della Cintola più significativa degli ultimi anni, come si è capito anche dal discorso tenuto dal vescovo dal pulpito". C’è chi si è lamentato della mancanza dei fuochi di artificio. "Indipendentemente dalla situazione di impasse con il commissariamento, sarebbe stato bene non fare lo spettacolo pirotecnico perché siamo in un periodo di gravi difficoltà e criticità, dalle guerra alle persone in difficoltà economiche per vivere. Per me questa scelta è stata un atto di intelligenza".

Sara Bessi