LAURA NATOLI
Cronaca

Texprint, tensione fuori controllo: via il gazebo degli operai. Arresti e denunce

La protesta si è spostata da piazza del Comune alla questura di Prato. Scontri con la Polizia . Il sindaco: "Rispettate le regole"

La protesta dei Sì cobas e degli operai della Texprint davanti al comune di Prato

Prato, 4 settembre 2021 - Scontri e tensioni a Prato fra gli ex operai della Texprint (la stamperia a conduzione cinese del Macrolotto i cui gestori sono accusati di sfruttamenti da alcuni operai licenziati) e le istituzioni. L’ultimo episodio è stato lo sgombero avvenuto ieri all’alba in piazza del Comune dove gli operai e due sindacalisti dei Sì Cobas (Luca Toscano e Sarah Caudiero, che li affiancano in questa battaglia da sette mesi) avevano montato una tenda martedì annunciando lo sciopero della fame. "Ci hanno tolto la tenda da sopra la testa all’improvviso – dice Toscano – e ci hanno portato in questura. Ci hanno trattato come ladri. Questa città ha problemi con i diritti umani".

Le tensioni sono proseguite per tutta la mattina sotto la questura dove si sono radunati alcuni manifestanti (quasi tutti stranieri) e simpatizzanti dei Sì Cobas fra cui due lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio. Uno degli operai sgomberati è stato arrestato per resistenza insieme ad altri tre simpatizzanti. Oggi saranno processati per direttissima. Tutti gli altri sono stati denunciati. Nessuno, per fortuna, è rimasto ferito anche se Toscano e alcuni manifestanti accusano le forze dell’ordine di averli presi per il collo e trascinati via con la violenza.

Lo sgombero e le modalità d’azione sono state decise all’unanimità dal Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in Prefettura giovedì. Il presidio era già stato multato dalla polizia municipale martedì per occupazione abusiva di suolo pubblico. Toscano e gli ex operai della Texprint, però, avevano deciso di restare per portare avanti la loro battaglia in un luogo simbolo della città.

«Vogliamo sapere qual è stato l’esito dell’ispezione fatta dall’Ispettorato del lavoro alla Texprint nel gennaio scorso – spiega Toscano – Possibile che dopo nove mesi non se ne sappia nulla? Intanto queste persone hanno perso il lavoro dopo essere stati sfruttati dai titolari dell’azienda che li costringevano a lavorare dodici ore per sette giorni alla settimana, senza ferie, riposi o malattie. Questo non accade solo alla Texprint ma in tutto il distretto pratese che vive di sfruttamento del lavoro. Possibile che all’amministrazione comunale non interessi? Queste persone vogliono solo che i loro diritti siano riconosciuti".Il braccio di ferro con l’azienda va avanti da tempo. Il picchetto permanente è rimasto per sette mesi fuori dai cancelli della stamperia senza ottenere risultati. E’ stato tentato un incontro in Regione che è finito con un nulla di fatto.

Alcuni degli operai sono stati licenziati mentre altri si sono rivolti allo sportello anti sfruttamento del Comune per essere inseriti in un percorso di regolarizzazione dopo la denuncia di sfruttamento."Siamo stati al tavolo in Regione, abbiamo indirizzato gli operai al nostro sportello anti sfruttamento – ha detto ieri il sindaco Matteo Biffoni, bersaglio delle molte accuse dei Sì Cobas – Fra l’altro non è neppure un settore di nostra competenza. Le manifestazioni sono giuste ma quando si fanno rispettando le regole. Usando questi metodi tutte le parti si irrigidiscono. L’attività dell’Ispettorato del Lavoro non dipende da noi, non so che cosa possa essere venuto fuori dal sopralluogo di gennaio o se ci siano indagini in corso. Quello che abbiamo potuto fare lo abbiamo fatto, non credo che le trattative sindacali si portino avanti in questo modo".