
Chiara La Porta, deputata pratese di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci era un suo punto di riferimento sul territorio
Alle 19 di ieri Fratelli d’Italia ritrova la parola. Sono passati undici giorni dal video di Tommaso Cocci in cui cercava di spiegare cosa stesse accadendo a lui e di conseguenza al vortice in cui era finito il suo partito. FdI ritrova la parola con una mossa a sorpresa, firmata dal vertice del partito. Alla regia del ribaltone c’è Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione del partito, braccio destro di Giorgia Meloni.
Solo così FdI può tornare alla ribalta a testa alta: mettendoci la faccia. E così è: Chiara La Porta è pronta a lasciare il suo posto alla Camera se riuscirà ad entrare in consiglio regionale con il voto del prossimo ottobre. I maligni, che resistono dentro il centrodestra, dicono che la scelta va letta anche come una "condivisione" di colpe nella gestione del caso Cocci.
"Mi metto in campo in prima persona, candidandomi nel collegio di Prato, alle prossime elezioni regionali. In questo momento di difficoltà per la mia città, se gli elettori mi sceglieranno, sono pronta a rinunciare al seggio alla Camera dei Deputati per mettermi a disposizione del territorio- scrive in una nota - Porterò avanti, con la forza di sempre, le battaglie di trasparenza e rinnovamento che lungo il nostro percorso abbiamo condotto a testa alta. E continueremo a farlo, fino in fondo. Durante le ultime settimane il nostro partito è stato al centro di attacchi vili e ricostruzioni fuorvianti".
Dopo molti giorni la deputata è tornata a ’ringhiare’ contro il Pd, segno che è di nuovo pienamente nell’agorà politica: "In molti hanno persino provato ad accostare una specifica vicenda all’inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Prato e portato al commissariamento del Comune. Tali accuse sono arrivate da chi, come il Partito Democratico, fino a qualche tempo fa, si rifiutava persino di riconoscere l’esistenza del fenomeno della mafia cinese, denunciato da Fratelli d’Italia e oggi finalmente riconosciuto dalla Commissione parlamentare Antimafia". E allora "da questi signori non accettiamo lezioni sulla trasparenza nelle formazione delle liste elettorali".
La "mia speranza che Prato, anche grazie al prossimo governatore della Toscana Alessandro Tomasi, torni ad essere nuovamente forte, perchè lo merita, è più che mai viva e mi accompagnerà costantemente in questa campagna, che affronterò con coraggio e determinazione".
Luigi Caroppo