REDAZIONE PRATO

Blasi e il futuro del Pd: "Sanità per tutti, aree interne e diritto alla casa: le priorità. A Prato il campo condiviso"

Messaggi chiari agli alleati in vista del doppio appuntamento elettorale (Regionali e Comunali). Biffoni "un grande amministratore, ma nessuno si salva da solo". Il congresso sarà "rigenerativo".

Messaggi chiari agli alleati in vista del doppio appuntamento elettorale (Regionali e Comunali). Biffoni "un grande amministratore, ma nessuno si salva da solo". Il congresso sarà "rigenerativo".

Messaggi chiari agli alleati in vista del doppio appuntamento elettorale (Regionali e Comunali). Biffoni "un grande amministratore, ma nessuno si salva da solo". Il congresso sarà "rigenerativo".

Tiene insieme Biagioni e Biffoni, rilancia il campo largo versione pratese, promette maggiore condivisione con gli alleati, annuncia che la Festa dell’Unità si farà, attacca il centrodestra "da selfie". Diego Blasi, portavoce del Pd toscano, esponente dem pratese di spicco, ex assessore della giunta Bugetti, lancia la doppia volata verso le Regionali prima e verso le Comunali poi.

Fa parte del gruppo dirigente Schlein, ha cercato, in questa estate calda, di gestire le crisi dem a Prato e a Pisa in nome del dialogo. Rivendica di essere nato dalla base dei comitati (ma il regolamento sulla Pratecipazione è sfumato dopo un anno di mandato), il futuro lo vede protagonista della scena dem.

Blasi, la Toscana come laboratorio nazionale del campo largo come è stata Prato nel ‘24 per la regione? "Stiamo costruendo, con pazienza e determinazione, una coalizione che può essere il laboratorio più avanzato d’Italia nell’alternativa alla destra di Meloni. Ognuno sta facendo la propria parte. Voglio davvero ringraziare Emiliano Fossi che ha tenuto la barra dritta nella tempesta, lottando per questa prospettiva. E poi Eugenio Giani, che ha dimostrato grande disponibilità, facendosi carico di una nuova fase politica".

Ma non bisognava prima trovare la sintesi sul programma con gli alleati e poi parlare di candidato? Sembra evidente che il percorso sia stato inverso. "Non partiamo da zero. Nell’ultimo anno e mezzo in Toscana sono state varate leggi importanti: fine vita, consorzi industriali, turismo. Aggiungo anche il salario minimo. E il governo nazionale si è quasi sempre messo di traverso. Da qui si parte per fare sintesi con tutte le forze della coalizione, rafforzando il programma su diritti, lotta alla precarietà e crisi climatica. Siamo sulla buona strada".

Il rinnovato campo largo regionale è un buon segnale per far ripartire l’azione politica del centrosinistra a Prato? "Sì, la strada è quella giusta, non solo per Prato ma per tutta la Toscana: apertura alle forze progressiste e civiche, confronto serrato, sintesi sul programma. Solo così si battono le destre. E sono certo che la nostra città porterà un contributo fondamentale in queste elezioni".

Le priorità di Prato in Regione "Si parte dai problemi concreti che viviamo ogni giorno. Sanità, diritto alla casa, sostegno alle persone disabili, mitigazione del rischio idrogeologico. Accanto a queste la difesa del lavoro e della buona impresa, la lotta allo sfruttamento e alle infiltrazioni mafiose. La segreteria provinciale su questi temi sta facendo un lavoro programmatico straordinario".

E per le aree interne che visione avete? "Il governo Meloni ha abbandonato le aree interne. Servono investimenti, un piano straordinario per la mobilità e un nuovo modello di sviluppo che non metta i territori in competizione tra loro. La transizione ecologica deve essere giusta e partecipata. Insomma, lavoriamo per una Toscana sempre più equa e sostenibile per tutti".

Il dopo Galciana a che punto è? Come riconquistate la fiducia smarrita? Quando riparte il confronto dentro il partito e con la base? "Il confronto nel partito è sempre stato costante. Certo, sono state settimane difficili ma ora ne stiamo uscendo insieme. Quello che conta è il rapporto con la città che si ricostruisce se siamo utili alle persone e se smettiamo di parlarci addosso".

Prato diventa capitale elettorale con il doppio turno autunno-primavera. Una bella responsabilità. "Una grande occasione per rimetterci in discussione e per confrontarci sulla visione di città che vogliamo. È così che torna la politica con la P maiuscola".

Il deputato Furfaro ha detto che Biffoni è una risorsa di tutto il Pd e che dovrebbe smettere di essere leader di un’ala dem. "Matteo è stato un grande amministratore, il Pd di risorse ne ha tante. Nessuno si salva da solo e in questa fase conta l’apporto di tutti".

Lo stesso Furfaro ha detto che non è contento della visita del ministro Piantedosi. Lei è contento? "Trovo curioso l’attivismo della destra alla vigilia delle regionali. Piantedosi, Valditara, la commissione sul rischio idrogeologico. Sono al governo da tre anni e per Prato non hanno fatto nulla. Spero che questa visita non si concluda come le altre ovvero con una foto ricordo. Attaccare Furfaro è il loro trucco per nascondere le loro responsabilità".

Spieghi meglio. "Se la sicurezza si misurasse in annunci e selfie tanto cari alle parlamentari di destra, saremmo la città più sicura d’Italia. Dal governo abbiamo avuto promesse su tribunale, carcere e forze dell’ordine. Risultati: zero. Le uniche cose concrete, come le commissioni antimafia e sicurezza sul lavoro, le ha fatte il Pd".

Il segretario Biagioni ha superato i due mesi dalla crisi politica e amministrativa di Prato. Qualche errore poteva essere evitato? Qualche colpa poteva essere più evidente? La sua azione doveva essere più incisiva e improntata al dialogo con circoli e base? "Chi giudica costantemente Biagioni dovrebbe mettersi nei suoi panni per qualche minuto. Sta gestendo una crisi che fino a due mesi fa era inimmaginabile e lo sta facendo con serietà, sensibilità e attenzione. Tutti commettono errori, figuriamoci. Ma a Marco bisogna solo dire grazie per essersi fatto carico di tutto. È in questi frangenti che si vede la statura di un dirigente politico".

Gli alleati chiedono maggiore condivisione. Sarà fatto? "Assolutamente sì. Il Pd prima del congresso del 2023 era un partito politicamente isolato. Oggi è tornato centrale ed è riuscito a costruire un progetto di cambiamento con le forze che prima erano all’opposizione. I prossimi passaggi dovranno avere la massima condivisione".

Congresso dopo le regionali. Che prevede? "Sarà un congresso rigenerativo, dove si confronteranno le visioni di città e del partito. E sarà fondamentale per aprire una nuova stagione politica".

Luigi Caroppo