
Rotunno, vicepresidente dell’associazione: "La speranza è far sì che la comunità cinese diventi una risorsa per la città, non un problema". "La mafia? C’è. Organizzazioni impenetrabili".
Vivono l’integrazione come una missione. Zhou Long e Francesco Rotunno, rispettivamente presidente e vice presidente dell’associazione Ramunion Italia a Prato, hanno trovato nello sport – e in particolare nel dragon boat, l’ormai celebre disciplina nata in Cina oltre duemila anni fa – e nel volontariato i ponti per far dialogare due culture "che amiamo moltissimo".
"Per i cinesi di seconda e terza generazione lo sport è una chiave di integrazione importante. Io e il presidente Luca Long Zhou abbiamo pensato che quello che potevamo fare per favorire l’integrazione era aiutare quando serviva", spiega Rotunno. E così quando c’è stata l’alluvione Ramunion ha dato una mano con i gommoni alle famiglie in difficoltà. E prima ancora negli anni del covid con mascherine e disinfettanti. "Il volontariato è una chiave per l’integrazione, ma anche un modo per far sentire parte della popolazone cinese che abita a Prato attiva", spega Rotunno. Ed è un sentimento, questo, fondamentale per la comunità.
"Se posso fare un esempio, nel loro Paese i cinesi vivono come se fossero in un grande formicaio: tutte le formiche portano da mangiare per la comunità. Abbiamo pensato che il volontariato fosse un modo per fare sentire attivi i cinesi. E così aiutiamo sia i cinesi che gli italiani". Da un po’ di tempo è nata anche una collaborazione con la Croce Rossa che il 7 settembre sarà a fare la gare di dragon boat sull’Arno a Firenze.
"La speranza – spiega Rotunno – è far sì che la comunità cinese divenga una risorsa per Prato, non un problema". Quando la cronaca mette sul piatto episodi che raccontano il volto criminale della mafia e della criminalità cinese a Prato, Ramunion prova a remare controcorrente. Perché la comunità cinese è molto altro. "È ovvio che in come tutte le comunità non tutte le persone sono perbene, ma devono essere i cinesi i primi a segnalare i criminali – spiega – bisogna arrivare a questo. Quando ho incontrato il prefetto di Prato, Michela La Iacona, le ho detto che siamo a disposizione per dare ogni aiuto possibile. Gli stessi cinesi tengono al fatto che in Italia non si parli male della Cina. Anche in Cina, dove ho avuto modo di parlare anche con alti funzionari del partito, ci hanno suggerito di segnalare chi non si comportata secondo la legge italiana...".
"In passato c’era stata una collaborazione tra le due polizie – ricorda Rotunno – Se il governo si aprisse di più potrebbero arrivare giovani poliziotti cinesi come unità di supporto al nostri poliziotti. Io credo che se si vuole debellare la mafia cinese, che c’è, bisogna inviare qui la polizia cinese: sa come muoversi con queste persone. E la cosa migliore sarebbe far scontare la pena ai criminali cinesi nel loro Paese. Perché ci sono tantissimi cinesi onesti, che lavorano e vogliono rispettare le nostre regole. Le loro organizzazioni sono impenetrabili".
Ma che racconto arriva, in Cina, dagli orientali che vivono a Prato? "Molti cinesi si sono lamentati perché non c’è più sicurezza, molti cinesi benestanti si ritrovano a essere tartassati da altre etnie. Pensiamo alle rapine, ai rapimenti per chiedere i riscatti. Molti stanno andando via, tornano a casa, ed è una cosa grave per Prato", continua Rotunno.
Con Ramunion, spiega il vicepresidente, "noi cerchiamo di fare il meglio per i cinesi e per gli italiani". Le nuove generazioni, la terza e la quarta, danno speranza. "Vedo che tra i ragazzi c’è più propensione a fare amicizia. Le nuove generazioni cinesi sono molto rispettose della legge italiana. Lo vedeiamo nelle scuole di lingua come il Livi, dove i ragazzi cinesi imparano bene la lingua e la nostra cultura". Proprio con il Livi Ramunion ha un accordo: "Mettiamo a disposizione degli studenti, gratuitamente, la nostra palestra, attrezzatissima. Ha anche una bella area con con piscina per fare cannottaggio a secco, più tutti gli attrezzi", chiude Rotunno. E, infine, un nuovo progetto: "Stiamo organizzando gare di canoa riservate alle squadre delle scuole da fare in Arno".
Maristella Carbonin