
Ecco come si è presentato il corteo istituzionale dopo il ’terremoto’ tra giugno ed agosto
"Corteggio in tono minore? Frutto dei tempi.... vedrai che a primavera tornano a fiorire le piazze..." dice Giancarlo Calamai, storico cerimoniere del Comune. "Quest’anno i motivi per criticare il corteggio ce ne sono quanti ne vuoi, ma ricordati che è stato sempre argomento da bar. Se si faceva troppo si sprecavano i soldi e si voleva esagerare, se si rimaneva più aderenti alla tradizione non andava bene...".
Corteggio e festa di Maria hanno un sapore diverso, molto diverso quest’anno. Resta la tradizione, resiste la grande devozione al Sacro Cingolo, si volge lo sguardo al cielo e si chiede protezione speciale alla Madonna. Ne ha bisogno tanto la città. E anche tutto il suo territorio. Colpiti ma non affondati da vicende che mescolano politica, amministrazione e inchieste giudiziarie. Terremoti le cui scosse sono durate da giugno a tutto agosto. Comune azzerato, partiti in crisi dal Pd a Fratelli d’Italia. Rappresentatività da riconquistare.
L’anno scorso il corteggio non si manifestò causa allerta maltempo, quest’anno al corteo storico mancano i protagonisti più legati al Comune, come la consuetudine vuole: sindaco, giunta, consiglieri. Un tempo c’era la coda per sfilare dietro al Gonfalone e si arrivava a qualche gomitata data ’con cortesie per gli ospiti’ per essere lì, nelle prime file. Centrodestra e centrosinistra, gli assessori e il sorriso rassicurante del sindaco.
Ieri la festa 2025 ha visto la fascia tricolore indossata dal commissario prefettizio Claudio Sammartino, molto apprezzato trasversalmente per i suoi due mesi di fare, di pragmatismo e alto senso dello Stato. Poi i parlamentari. Si è rivista, prima in Duomo, poi durante il corteggio Chiara La Porta, deputata di FdI. E’ passata una settimana dallo scoppio del caso Cocci; Tommaso, l’avvocato-politico, suo alfiere a Prato. Era entrata in una sorta di silenzio stampa e pubblico che il Pd ha ribattezzato "imbarazzante". C’era Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, capolista azzurra per le Regionali, agitatrice sui temi più caldi, dalla massoneria da non demonizzare alla messa in suffragio dei morti ammazzati della fortezza 81 anni fa. C’era Christian Di Sanzo, deputato dem. Necessario ricordare chi è: "Nato a Prato, da padre lucano e madre fiorentina; mi sono laureato a Bologna dove sono stato studente del Collegio Superiore. Durante l’ultimo anno di università, con una borsa di studio nel 2005 sono arrivato negli Usa e da allora, non sono più andato via dal Nord America". Lì è stato eletto come deputato del Nord e Centro America. Era presente anche all’assemblea di Galciana. Insomma un parlamentare pratese dem ’ritrovato’ ricordando che il collegio cittadino nel 2022 fu ’messo a disposizione del partito’.
E poi c’era il sottosegretario agli Affari esteri Giorgio Silli molto presente nelle questioni cittadine in queste settimane. Riflettori accesi sul Buzzilab ma anche ’ambasciatore’ del messaggio del ministro Antonio Tajani alla città. Alle 21 in prima fila nel corteggio è arrivato Eugenio Giani, presidente della Toscana, candidato bis governatore, molto legato al territorio ("Non mi perdo mai un corteggio" ha detto salutando il commissario), accanto la Capo di Gabinetto Cristina Manetti. Dietro il gonfalone anche l’assessore Stefano Ciuoffo, presente il consigliere toscano Marco Martini. Gonfalone della Provincia con Simone Calamai. Sul sagrato del Duomo il prefetto Michela La Iacona, il procuratore capo Luca Tescaroli accolti dal vescovo Giovanni Nerbini. Il termometo della partecipazione? Lungo le strade curiosità e voglia di esserci, in piazza Duomo niente show e niente tribune. Tono minore, specchio dei tempi.
Luigi Caroppo