MARIA SERENA QUERCIOLI
Cronaca

Taddei, un servitore dello Stato. Provò a bloccare la marcia su Roma: "Ci ha insegnato a restare vigili"

L’associazione Diapason ha ricordato nel centenario della morte la figura del ministro originario di Poggio

L’associazione Diapason ha ricordato nel centenario della morte la figura del ministro originario di Poggio

L’associazione Diapason ha ricordato nel centenario della morte la figura del ministro originario di Poggio

Una serata per riscoprire la figura di Paolino Taddei nell’anno del centenario della morte e per ricordare il suo tentativo nel 1922 di impedire la "marcia su Roma". Taddei era nato a Poggio nel 1860 e diventò ministro degli Interni nel governo facta II. L’associazione Diapason ha organizzato nel parco del Bargo, insieme ad Auser, un incontro al quale hanno partecipato oltre 120 persone. Ospite Michela Ponzani, storica, docente universitaria, divulgatrice, opinionista tv che ha raccontato Taddei: "A differenza di intellettuali anche autorevoli lui aveva capito che quella non era "una carnevalata", ma qualcosa di eversivo. Aveva capito che sarebbe stato possibile contrastare la cosiddetta "marcia su Roma" usando la forza dello Stato. Ma la monarchia scelse una strada diversa condannando l’Italia a un ventennio di dittatura e a tutte le sofferenze che ne seguirono". L’iniziativa è stata intervallata da un percorso musicale eseguito dai fratelli Gabriele e Samuele Cecchi. A Michela Ponzani è stato consegnato il "diapason", simbolo dell’associazione. Le donne di Diapason hanno annunciato che proseguiranno l’impegno per valorizzare Taddei, invitando gli studenti ad approfondire l’opera del Taddei attraverso una borsa di studio, in sinergia con il mondo accademico e l’Istituto Storico della Resistenza.

E’ intervenuto il pronipote di Taddei, Giulio, ricordando come nella sua famiglia si sia sempre tramandata la figura del ministro come quella di un uomo "integerrimo e servitore dello Stato". "Taddei – aggiungono da Diapason – non va celebrato in modo retorico, ma va preso come esempio proprio sulla necessità di saper guardare oltre. Anche per quanto accade nel nostro presente: troppo facile accorgersi delle cose con il senno di poi. E come Taddei avrebbe voluto mettere in stato d’assedio l’Italia intera per impedire la marcia su Roma, così tutti noi, oggi, dobbiamo sentirci metaforicamente in stato d’assedio, cioè vigili rispetto alle violenze, prepotenze, sopraffazioni che ci circondano".

Sullo sfondo della manifestazione la bandiera della Palestina: "Sia per sostenere l’operazione Flotilla – spiegano da Diapason – ma anche come invito a non stare alla finestra davanti a ciò che accade". Hanno portato i saluti il consigliere regionale Marco Martini, Giacomo Forte per l’Anpi pratese, Leonardo Bianchi per l’Istituto toscano Resistenza, il consigliere comunale di Pistoia Giampaolo Pagliai.

M. Serena Quercioli