SILVIA BINI
Cronaca

Protezione civile e verde pubblico: "Strumenti ormai vecchi di anni . In ballo c’è la sicurezza di tutti"

Fratelli d’Italia all’attacco: "Il Comune non ha aggiornato il piano né il regolamento nonostante l’alluvione"

Una delle immagini della tremenda alluvione di novembre 2023

Una delle immagini della tremenda alluvione di novembre 2023

Un piano fermo al 2012, mentre il territorio cambia e il rischio cresce. A Montemurlo, la Protezione Civile continua a operare con uno strumento vecchio di tredici anni. Una situazione che per Fratelli d’Italia è non solo una grave lacuna amministrativa, ma una minaccia concreta alla sicurezza dei cittadini.

A lanciare l’allarme sono Antonio Matteo Meoni, capogruppo FdI in consiglio comunale, e Matteo Alessandro Mazzanti, coordinatore provinciale del partito. "Il nuovo Piano non è ancora stato redatto, nonostante le numerose sollecitazioni da parte di cittadini e associazioni", dichiarano. "È preoccupante che l’amministrazione non sia intervenuta nemmeno dopo i recenti eventi alluvionali che hanno colpito Montemurlo".

I due esponenti ricordano le date simbolo del dissesto idrogeologico recente: il 2 novembre 2023, quando un cittadino perse la vita, e l’8 settembre 2024, con danni ingenti e paura diffusa. "Altri Comuni, anche guidati da forze politiche vicine a quella del sindaco Calamai, hanno aggiornato i propri Piani. A Montemurlo, invece, tutto è fermo", accusano. Nel mirino anche la gestione dei fondi post-alluvione. "Dopo le nostre osservazioni - proseguono Meoni e Mazzanti - l’assessore Valentina Vespi aveva annunciato la creazione di una task force per le domande di rimborso. Ma oggi, molti cittadini non hanno ancora ricevuto nemmeno un euro dei 5.000 promessi".

Fratelli d’Italia critica anche l’immobilismo sul fronte ambientale. "Il vicesindaco Vignoli, con delega all’Ambiente, in sei anni di mandato non ha aggiornato il Regolamento del verde pubblico e privato, risalente al 2009. È inaccettabile. Alla luce dei cambiamenti climatici e del crescente rischio idrogeologico, è una mancanza grave".

Per il partito di opposizione, questa è la prova di un sistema politico stanco e autoreferenziale. "Un’amministrazione che non riesce nemmeno ad aggiornare un regolamento fondamentale – spiegano – dà l’idea di una struttura che fatica a rispondere alle sfide attuali. Serve una vera alternanza".

Infine, l’affondo sul funzionamento istituzionale: "Da oltre due mesi non si riunisce il consiglio comunale – denuncia Meoni – l’ultimo risale al 16 maggio. E alcune richieste di accesso agli atti non hanno ancora avuto risposta, in violazione dei tempi previsti dalla legge. Questo genera un problema di trasparenza e partecipazione democratica. Come rappresentante eletto, mi trovo nell’impossibilità di rispondere ai cittadini. È inaccettabile che gli strumenti di controllo e indirizzo dell’opposizione vengano di fatto limitati".

Silvia Bini